Non c’è due senza tre: niente di più vero, almeno a guardare l’esito dei tre confronti della stagione tra Varese e Caronnese, i primi ufficiali nella storia delle due società. Il quarto è in programma domenica alle 16 al “Franco Ossola” e in palio c’è l’accesso alla finale playoff. I caso di pareggio non sono previsti i calci di rigore ma l’avanzamento della squadra con il miglior piazzamento in classifica.
COPPA ROSSOBLU’ – Buon per il Varese che proprio nei tiri dal dischetto, il 28 settembre del 2016, perse la qualificazione al turno successivo di Coppa Italia. I due allenatori, Ramella e Gaburro, mandarono in campo formazioni rimaneggiate che diedero vita a un incontro scialbo, conclusosi a rete inviolate. Nella “lotteria” dei rigori il Varese fu condannato alla sconfitta (2-4) dagli errori di capitan Luoni e del bomber Scapini.
SORRISO CARONNESE – La seconda sconfitta i biancorossi la subirono il 23 ottobre, all’ottava giornata di campionato, sul campo di Caronno Pertusella. La squadra allenata da Baiano, subentrato a Ramella e reduce da un esordio vittorioso, era scesa in campo decisa a fare risultato ed era partita con il piede giusto ma bastarono cinque minuti alla Caronnese per rimettere i biancorossi con i piedi per terra. Al 23’ Galli corresse di testa verso la porta una palla crossata da Redaelli, la sfera sbatté contro una gamba di Ferri e mise fuori causa il portiere Pissardo. Al 28’ un fallo di Rolando nella propria area procurò ai rossoblù un calcio di rigore, trasformato dall’esperto Corno. I biancorossi, rimasti senza timoniere dal 37’ a causa dell’espulsione di Baiano per proteste, riuscirono ad accorciare le distanze solo all’86’, con un tiro dal dischetto di Giovio.
TRE SU TRE – La Caronnese fece festa per la terza volta, la seconda a Masnago, il 26 febbraio. Per i tifosi del Varese, in piena crisi societaria, fu una doccia gelata il bolide di Corno che, al 41’ della ripresa di un incontro equilibrato, s’infilò sotto la traversa. Tre minuti dopo i biancorossi avrebbero potuto pareggiare se non fosse stato per un autentico miracolo di Del Frate sull’incornata a colpo sicuro di Becchio. Un’altra clamorosa occasione era stata sprecata nel primo tempo da Gucci il quale, ricevuto il pallone da Rolando all’altezza del dischetto del rigore, invece di angolare il tiro aveva sparato sul portiere avversario.
f.b.