Dopo tre vittorie consecutive, la Openjobmetis può guardare con maggiore serenità ai prossimi impegni di campionato. Certo, la salvezza resta ancora da conquistare, ma ora Varese ha accumulato un margine di sicurezza sulle rivali. C’è la possibilità di affrontare una trasferta sulla carta proibitiva come quella di Brescia con la convinzione di potersela giocare, senza eccessive pressioni. Coach Attilio Caja, nella conferenza stampa pre-partita, ha voluto in primo luogo riprendere gli aspetti positivi della vittoria su Pesaro:

«Domenica scorsa i ragazzi sono stati encomiabili nel voler recuperare il disavanzo del primo tempo e il pubblico ha dato una grande spinta. Queste ultime otto partite dobbiamo affrontarle continuando sulla via che abbiamo percorso. Essere riusciti a riconquistare la fiducia del pubblico è un fatto importante e dobbiamo contraccambiare: i giocatori devono capire che se si esprimono al massimo delle loro possibilità si gioca in un ambiente positivo».

«La partita con Brescia – ha proseguito il coach biancorosso – nasconde diverse insidie: loro stanno facendo molto bene e non mi faccio ingannare dalle battute d’arresto delle ultime partite. Nell’arco di una stagione ci possono essere momenti in cui riesci meno a esprimere il tuo gioco o in cui incontri avversarie in grande forma, come è capitato a loro contro Brindisi. Ci serve una prova di aggressività, fisicità e lotta a rimbalzo. Brescia produce molto a rimbalzo offensivo».

Quali sono i punti di forza di Brescia? «Partirei da Luca Vitali: è un playmaker dominante, senza mezzi termini, che riesce a far rendere al meglio i suoi compagni, è il leader della squadra e, nonostante la sua arma migliore sia il passaggio, sa fare punti – ha risposto Caja – quando la squadra ne ha bisogno. Poi c’è Moss, che è un vincente e può difendere su tutti i ruoli. Infine citerei Landry: è sul podio dei migliori giocatori del campionato e ha la doppia dimensione interna-esterna. Attorno a questi giocatori ci sono ottimi elementi di squadra e di sistema, in particolare Michele Vitali».

«Diana fa giocare Brescia in modo molto tattico, con una zona particolare che ha lo scopo di far riflettere l’attacco avversario e di rallentare i ritmi. Questa difesa ha dato una mano – ha continuato il coach – alla Germani a ottenere fino ad ora grandi risultati. Noi dobbiamo essere bravi a non snaturarci, a non cambiare la nostra pallacanestro e a non fermarci a pensare a quale tipo di zona gli avversari stanno mettendo in campo. Se ci comportassimo in questa maniera, faremmo il gioco di Brescia».

Il coach ha poi posto l’accento sul modo in cui la Openjobmetis vuole approcciare questa trasferta: «Il gioco in transizione è fondamentale per noi e riesci a farlo solo se ti comporti bene a rimbalzo. Oltretutto domenica ci troviamo davanti ad una squadra che vive di rimbalzi offensivi, per cui se riusciamo a ben comportarci sotto le plance otteniamo due vantaggi in un colpo solo: limitiamo la loro pericolosità sotto il nostro canestro e lanciamo il nostro contropiede».

Varese si dovrà adeguare ai diversi assetti che la Germani può proporre? «Certo, difensivamente possiamo cambiare le carte in tavola, però non penso che dobbiamo perderci nel pensare a quale schieramento c’è in campo per Brescia. Noi dobbiamo giocare – ha concluso Caja – la nostra pallacanestro, fatta di aggressività e di transizione. Dobbiamo avere fiducia nelle nostre capacità difensive: contro Pesaro e Pistoia abbiamo difeso a uomo per 40 minuti, in altre occasioni abbiamo dimostrato di poter trarre vantaggio dalla zona».

Filippo Antonelli