LA RINCORSA – Il Gozzano ha dimostrato, con uno straordinario girone di ritorno, di essere la squadra più in forma e di essere in grado di neutralizzare il “fattore campo”, come è accaduto sabato scorso a Borgosesia, nella semifinale in cui i cusiani hanno saputo centrale l’unico risultato utile, la vittoria, sullo stesso campo da cui erano usciti sconfitti nella quart’ultima giornata.
L’ANDAMENTO – Partito con dichiarate ambizioni di promozione, il Gozzano ha dovuto ridimensionare i suoi progetti a causa di un andamento lento nel girone d’andata (solo 17 punti conquistati) ma è riuscito, con un’ eccezionale seconda parte della stagione, a centrare l’obbiettivo playoff. I rossoblù hanno concluso il campionato al quarto posto con 59 punti, frutto di 17 vittorie, 8 pareggi e 9 sconfitte, otto delle quali subite nella fase ascendente. Dalla prima giornata di ritorno è cominciata una straordinaria rimonta: il Gozzano ha vinto 13 incontri, ne ha pareggiati 3 ed è uscito sconfitto dal campo una sola volta, nella quart’ultima giornata a Borgosesia. Fino a quel momento i cusiani avevano ottenuto 14 risultati utili consecutivi.
I RISULTATI – Nel girone d’andata la squadra piemontese aveva perso in casa tre volte con Varesina (0-2), Folgore Caratese (0-2) e Caronnese (0-1), ma era riuscita nell’impresa di vincere sui terreni della Pro Sesto (2-1) e della Bustese (1-0), successi esterni ai quali si sono aggiunti, nel girone di ritorno, i blitz a Settimo Torinese (1-0), Legnano (3-0), Carate Brianza (3-1) e Caronno Pertusella (1-0). Il Gozzano ha messo a segno complessivamente 58 reti, dieci in più del Varese, e ha subito 37 gol, otto in più dei biancorossi. La prolificità dell’attacco cusiano è stata determinata dalle marcature dei due bomber, Testardi (12) e Aperi (10) ma anche dal fiuto della rete dei loro compagni Segato e Gerbin, autori di cinque gol al pari di Marco Massaro, l’ex cannoniere del Bellinzago che sarebbe potuto arrivare al Varese col papà presidente, il quale è stato però ceduto dal Gozzano alla Folgore Caratese nel mercato invernale.
UN PO’ DI STORIA – L’Associazione sportiva dilettantistica Calcio Gozzano è la più recente denominazione di una società fondata nel 1924 e che per quarant’anni ha potuto contare sulla passione del nobile patron Alfredo d’Albertas, marchese di sangue francese a cui è intitolato lo stadio della cittadina del Cusio novarese. Nella sua già lunga storia, la squadra rossoblù ha per lo più disputato i campionati dilettantistici del Piemonte e ha ottenuto solo al termine della stagione 1978/79 la prima, storica promozione in serie D, categoria che non è riuscita a mantenere e che ha riconquistato, dopo un trentennio, nel torneo d’Eccellenza 2010/11. Dopo tre campionati nella serie A dei dilettanti, il Gozzano è retrocesso per poi risalire subito, al termine di una stagione memorabile durante la quale, oltre ad aver vinto il campionato con sette giornate d’anticipo, ha conquistato anche la Coppa Italia d’Eccellenza piemontese. La società del patron Alberto Allesina, titolare della Far Rubinetterie, azienda leader del settore, che fa di Gozzano la capitale mondiale del rubinetto, è presieduta dall’ex direttore sportivo Fabrizio Leonardi e si avvale della preziosa collaborazione del direttore generale Giacomo Diciannove, varesino di Sesto Calende, consigliere della Lega nazionale dilettanti, noto nell’ambiente calcistico varesino soprattutto per la sua esperienza al vertice della Solbiatese.
f.b.