Con i suoi 21 anni compiuti da poco, Beatrice Berti è tra le più giovani del gruppo biancorosso. Dopo tre anni trascorsi nel Club Italia, dove si è messa in grande evidenza, la centrale è alla sua prima stagione alla UYBA dove, poco alla volta, si è conquistata una maglia da titolare. Nelle ultime settimane sta vivendo un ottimo periodo di forma sia dal punto di vista fisico, sia da quello mentale: è cresciuta esponenzialmente e con Stufi sta formando una coppia tra le meglio assortite del nostro campionato.
Le ultime gare ti hanno vista protagonista. Contro la Igor Gorgonzola Novara, in particolare, hai davvero brillato. Secondo te quella è stata la tua partita migliore con Busto?
“Sì, probabilmente sì. Sono felice di questo ma lo sono altrettanto perché abbiamo battuto una squadra forte dando tutte il massimo”.
Qual è stato il segreto dei vostri ultimi successi?
“Siamo state molto più ordinate soprattutto nella correlazione muro-difesa e credo che la chiave sia da ricercare proprio qui. Il nostro merito è stato importante, ma siamo anche state brave ad approfittare delle difficoltà mostrate dalle avversarie”.
Lunedì è in programma l’ultimo di quattro match molto ravvicinati. Come vi siete preparate a questo vero e proprio tour de force?
“Abbiamo visionato molti video per capire e sistemare alcune situazioni in cui andavamo in sofferenza. Le vittorie, poi, ci hanno dato una grande carica e ci siamo unite ancora di più tra di noi; siamo un bellissimo gruppo”.
Che cosa ne pensi dell’iniziativa del presidente Pirola di fare entrare gratis al Palayamamay i tifosi per la partita di lunedì sera contro Monza?
“Credo che sia una cosa molto bella perché contro Monza ci giochiamo il passaggio ai quarti di finale dei playoff scudetto e abbiamo bisogno del calore del nostro pubblico”.
Arrivi dall’esperienza nel Club Italia e, proprio come hai fatto tu l’anno scorso, alcune giocatrici azzurre ora spiccheranno il volo verso una grande società. Ti consideri una precorritrice?
“No, non penso di esserlo perché prima di me hanno fatto lo stesso percorso tante altre ragazze. Il Club Italia ha sempre formato atlete che poi hanno giocato in squadre blasonate e hanno avuto una bella carriera”.
Ti aspettavi di avere così tanto spazio in questa stagione? Gli infortuni di Pisani e Stufi ti hanno dato una mano, ma ora ti sei guadagnata il posto. Hai avvertito più il peso della responsabilità di sostituirle oppure hai sentito più forte la volontà di dimostrare tutto il tuo valore?
“Non nego che, soprattutto all’inizio, c’è stato da parte mia un po’ di senso di responsabilità, ma le mie compagne mi sono state vicine e mi hanno aiutata. Giocare mi piace tantissimo e sono contenta che stia riuscendo a far vedere le mie qualità”.
La Beatrice di Dante Alighieri era colei che portava la beatitudine. Cosa pensi che abbia portato alla UYBA Beatrice Berti?
“Sono una persona molto realista, con i piedi per terra e un briciolo di pazzia. Forse è un po’ tutto questo che sto portando alla mia squadra”.
Sei molto reattiva a muro e sempre più decisiva in attacco. C’è ancora qualcosa che pensi di dover migliorare?
“Sicuramente in entrambi questi fondamentali: non sono ancora al top e ritengo di avere buoni margini di miglioramento. Inoltre, sono parecchio altalenante in battuta e devo concentrarmi anche sul servizio”.
C’è qualche giocatrice a cui ti ispiri?
“Nel mio primo anno di Club Italia, Cristina Chirichella è stata una mia compagna. Era molto più avanti di noi altre centrali e in allenamento avevo lei come punto di riferimento; cercavo di trarre quanti più insegnamenti possibili. Ora mi piacciono tanto Robin De Kruijf e Valentina Arrighetti”.
La UYBA di quest’anno è una squadra molto giovane: tu, Vasilantonaki e Martinez siete classe 1996 e Negretti è addirittura del 1999. Pensi che alcuni risultati della stagione siano più legati a peccati di ingenuità o di inesperienza?
“Secondo me non è poi così vero che siamo inesperte: Martinez, ad esempio, è un perno fondamentale nella sua nazionale e ha giocato competizioni importanti e Vasilantonaki nelle ultime annate a Conegliano non si è vista in campo spesso ma non si può dire che non abbia dato un contributo decisivo alla conquista dello scudetto delle venete. Penso quindi che siamo più ingenue che inesperte”.
Te la senti di sbilanciarti in un pronostico per questo finale di stagione?
“No, preferisco di no. Quello che voglio dire è che io ci credo, noi ci crediamo perché abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutte le squadre”.
Che cosa fai per scaricare la tensione che precede partite delicate?
“Di solito leggo e ascolto musica, in particolare rock”.
Che cosa fai nel tuo tempo libero dagli impegni della pallavolo?
“Sono iscritta al corso di laurea in Biotecnologie, ma il tempo per studiare e dare esami è davvero poco”.
Hai già idea di come passerai le vacanze estive?
“Vorrei tanto fare l’Interrail o comunque andare all’estero. Per ora non ho programmato niente, ma mi piacerebbe organizzare un viaggio al di fuori dell’Italia”.
Come è il rapporto con gli AdF: amore a prima vista o innamoramento graduale?
“Amore a prima vista, ma caratterialmente mi rendo conto che sono un po’ distaccata e meno socievole di altre. Gli AdF ci sostengono sempre e comunque e sono contenta di questo”.
Ci hanno detto che in allenamento sei una bugiarda cronica, ovvero neghi sempre il tocco a muro. Hai da dire qualcosa a tua discolpa?
“Ahah, questa cosa ve l’ha detta Cialfi. Non è vero, sono una che non riesce a dire bugie perché di solito mi viene subito da ridere. Per essere davvero credibile mi devo impegnare tanto”.
Voci di spogliatoio dicono che tu sia molto brava in cucina. Qual è il piatto che ti viene meglio?
“Sto sperimentando molto ma per ora il mio cavallo di battaglia è il pollo al curry”.
C’è qualcosa, invece, che ti è venuto male?
“Una volta ho fatto una piadina che era immangiabile: era un pezzo di marmo da quanto era dura”.
Qual è il tuo cibo preferito?
“Amo il sushi. Invece proprio non riesco a mangiare lo zampone e non sono particolarmente ghiotta di Nutella”.
Hai un tipo di ragazzo ideale?
“Deve essere alto, simpatico e che mi voglia bene”.
Se avessi un mese libero per andare in vacanza, dove andresti?
“Credo che prenoterei per la Nuova Zelanda o il Perù, sono mete che mi attraggono”.
Michela Guarino e Manuel Prearo
(foto di Alessandra Molinari e Ilaria Baldoin)