Lecco? No, grazie. Dopo il Direttivo del Pro Patria Club che già martedì aveva comunicato l’intenzione di disertare la trasferta di domenica (“Una decisione presa con rammarico che impedisce di seguire la squadra meritevole di ogni sostegno e attenzione, ma purtroppo impedita da discutibili limitazioni che purtroppo è possibile solo subire”), ieri anche il club Il Tigrotto e gli Ultras Pro Patria hanno reso nota analoga presa di posizione.
In particolare, la curva biancoblu rimbalza chiaramente le disposizioni della questura lecchese: “Non accettiamo e non accetteremo mai di viaggiare come ci viene imposto da questure/prefetture che siano. Per noi è inconcepibile che ci venga negata la libertà di come viaggiare (in carovana scortati andata e ritorno) e in quanti viaggiare (massimo 80 posti disponibili)… LIBERTA’ DI TIFO!”.

Le forze di polizia lariane avevano disposto un numero limitato di tagliandi per il settore ospiti (80, appunto), solo in prevendita, a fronte di un’emissione (di fatto) nominativa e con un itinerario verso il “Rigamonti-Ceppi” in carovana e sotto scorta. Misure rigidissime imposte in parte anche alla tifoseria bluceleste attraverso una complessa revisione degli abbonamenti emessi ad inizio campionato. Insomma, prendere o lasciare. E la tifoseria organizzata biancoblu ha deciso di lasciare.                  

Giovanni Castiglioni