Fare sport per coronare un sogno e studiare per costruirsi un futuro: è la ricetta vincente di Lorenzo Perini, 23enne ostacolista saronnese dell’Aeronautica Militare, considerato da molti la miglior promessa dell’atletica leggera italiana. Che poco più di un mesetto fa si è aggiudicato il suo primo titolo italiano assoluto all’aperto nei 110 m ostacoli in quel di Trieste. Sfiorando il tempo minimo per accedere ai campionati mondiali.
Un’emozione indescrivibile – spiega Lorenzo –. Perché avevo appena cambiato allenatore e perché due giorni prima della gara ho avuto un attacco di appendicite. Ero sul punto di dare forfait, ma alla fine ho voluto provarci lo stesso e, dopo aver accusato un po’ di fatica in semifinale, in finale ho dato tutto e il risultato è arrivato. Vincere così, a sorpresa, è stato bello”. Ancor più se vincere significa battere il tuo eterno rivale: Hassane Fofana, atleta della Fiamme Oro, secondo con un ritardo di circa tre decimi.

Un successo quasi inaspettato da condividere con il suo nuovo allenatore Giorgio Ripamonti con il quale Lorenzo assicura di trovarsi benissimo: “Giorgio è un professore universitario che approfondisce tantissimo le cose. Avere una persona così professionale è un aiuto incredibile. Mi dà sempre molti consigli. E’ molto umano e per me è quasi un amico. I suoi allenamenti sono veramente tosti, ma mi stimolano molto a dare il meglio di me”.

Campionati Italiani Assoluti 2017 di TriesteTRAGUARDI – L’oro agli italiani però è solo l’ultimo atto in ordine cronologico della carriera di Lorenzo Perini che, dopo aver riscritto tra il 2011 ed il 2012 l’intera lista dei primati juniores e allievi, ha posto le basi per la definitiva consacrazione anche a livello internazionale. Con la medaglia d’argento all’europeo junior Rieti 2013 ed il bronzo agli Europei under 23 nel 2015. E pensare che fino all’età di nove anni sfrecciava sulla fascia destra di un campo da calcio. Poi però su consiglio della mamma e del papà, ex campione italiano della corsa ostacoli negli anni ottanta, ha scelto di abbandonare la palla di cuoio, preferendole gli ostacoli. “A dire il vero non ero portato per il calcio. Così ho scelto l’atletica – racconta Lorenzo –. Inizialmente facevo fatica poi con la crescita sono cambiate molte cose. Eccome se sono cambiate. “Penso che l’atletica sia alla base dell’essere umanocontinua Lorenzo –. Mi ha insegnato che per raggiungere traguardi importanti bisogna fare fatica. E’ uno sport apparentemente individuale, ma in realtà dietro all’atleta che scende in pista c’è un grande lavoro di squadra”.

NIENTE MONDIALI – Purtroppo però la vittoria ai campionati italiani non è bastata per centrare la qualificazione ai mondiali. Il 13”54, tempo sul quale Lorenzo Perini ha fermato il cronometro in finale, non è stato sufficiente per accedere ai Mondiali di Londra 2017. “Sinceramente l’obiettivo primario erano gli assoluti anche perché avevamo cambiato molte cose. Il mondiale sarebbe stato la ciliegina sulla torta.” Ma non c’è tempo da perdere perché “l’anno prossimo ci sono gli Europei a Berlino. E poi Tokyo 2020 che è il mio obiettivo a lungo termine”.

Campionati Europei a squadre di LilleCULTURA E SPORT – Nel frattempo Lorenzo si divide tra la pista di atletica e le aule universitarie. Il campione della corsa ostacoli, studente di odontoiatria, crede nell’unione tra sport e cultura, due mondi considerati troppo spesso incompatibili. “Mens sana in corpore sano”, la famosa locuzione latina presa in prestito da Giovenale, è diventata il suo mantra. “Mi ritengo un atleta oggi, ma il mio futuro lo vedo in un altro modo. Magari come dentistaPurtroppo ad una certa età il fisico ti abbandona e devi dire basta con lo sport. Sogno un movimento universitario che permetta agli atleti di praticare sport studiando, in modo tale da potersi creare un futuro dopo lo sport. In Italia c’è ancora molto da lavorare…”.

Alessio Colombo