“Ogni giocatore di basket sogna di guadagnarsi l’ammirazione del pubblico del proprio Palazzetto. Per questo motivo, vogliamo chiedervi una standing ovation per salutare per l’ultima volta Paolo”. Si è concluso così il discorso dei compagni di squadra e degli amici di Paolo Talamoni, con i presenti che si sono alzati in piedi ad applaudire il 18enne scomparso domenica per un male incurabile.
Paolo aveva giocato per il 7 Laghi Gazzada, per Gallarate e per il Lila Sport e faceva parte del Basket Bosto. Ha combattuto per un anno con la sua malattia. I suoi compagni di squadra ricordano un ragazzo pieno di gioia e di passione, fin dalla tenera età, per lo sport che lo ha accompagnato per tutta la sua vita. Il ringraziamento degli amici è andato alla famiglia di Paolo e in particolare ai suoi genitori, che hanno permesso ai ragazzi di stargli vicino per tutto l’ultimo anno.
Paul – così era soprannominato dai compagni di squadra e dal suo allenatore Andrea Tavian, che gli è stato vicino fino alla fine – non aveva mai abbandonato il suo amore per il basket e gli amici hanno raccontato di aver passato a casa sua le notti per guardare le NBA Finals e della sua voglia di giocare a pallacanestro in estate ai campetti del Campus nonostante le difficoltà motorie. Il mondo del basket ha risposto stringendosi attorno alla famiglia e agli amici di Paolo e concedendo il tempio varesino della pallacanestro per l’ultimo saluto. Buon viaggio, Paul.
Filippo Antonelli