Bomber si nasce. E Carmine Marrazzo lo nacque, modestamente. Ma quando il gol non arriva (e, al momento, non è ancora arrivato), può farsi largo la solita strisciante ansia da prestazione. Pericolo che il cannoniere del Crema (prossimo avversario biancoblu domenica allo “Speroni”), rimbalza senza mezze misure.
Sei ancora a secco di gol. Non avrai intenzione di cominciare proprio domenica?
“Sono pronto. E sono sereno. Il problema è quando non tiri in porta. Le occasioni in queste prime partite ci sono state. Sto solo aspettando il mio momento”.
Partita di cartello. Cosa temi di più della Pro Patria?
“Conosco la grande qualità di cui dispone in attacco. Santana, Le Noci, Gucci e lo stesso Disabato. E’ la mia favorita per il campionato. E anche parlando tra di noi in spogliatoio è emersa la stessa cosa. Pensiamo sia la squadra più forte, quadrata e con tanta qualità davanti che fa la differenza”.
Avete già incontrato (perdendo) l’attuale capolista. Il Rezzato può vincere il campionato?
“A livello di gioco non mi ha impressionato. Certo, è una squadra molto concreta, con giocatori forti. La classica squadra di categoria”.
Domenica incontrerai una tua vecchia conoscenza, Francesco Gazo. Il vostro ex allenatore al Varese Giuliano Melosi, che hai incontrato domenica scorsa, lo ha definito (bonariamente) “un cane”. Concordi?
“Francesco lo prenderei sempre, è uno su cui puoi contare. Non si risparmia davvero mai, neanche in allenamento. L’anno in cui eravamo insieme al Varese si fece male durante il ritiro e non giocammo molto insieme. Però, devo anche dire che domenica non è esattamente Gazo che mi fa paura”.
A proposito di Varese, a gennaio c’è stata la possibilità di tornare in biancorosso?
“Sì. Non posso negarlo. Purtroppo qualcuno in società non mi ha voluto, io sono rimasto comunque tifoso. Disposto a tornare? Certo, se ti chiama il Varese come fai a dire di no. In futuro, chissà… mai dire mai”.
C’era molta curiosità per vedere all’opera la coppia gol Marrazzo/Serafini. E invece l’ex attaccante tigrotto è finito in extremis al Ciserano.
“E’ stata una scelta tecnica del mister. Voleva punte di movimento che attaccassero gli spazi. Serafini ha caratteristiche diverse, è un attaccante di manovra. Ma non c’è stato nessun tipo di altro problema, solo una scelta tecnica che la società ha assecondato. Del resto, Matteo è un professionista esemplare”.
Il tuo presidente Enrico Zucchi ha parlato di “Lega Pro in 4 anni”. Lo consideri un obiettivo ragionevole?
“Il Crema è una società modello, in questo non ha rivali. Quanto alle ambizioni, se guardi al mercato fatto, fai fatica a dire che non si può vincere. Non possiamo essere bugiardi, ma se dovessimo arrivare dietro, non ne faremmo un dramma. Non c’è l’ossessione di vincere, ci riproveremo”.
Giovanni Castiglioni