Tornare in campo a 44 anni, dopo aver smesso per un anno e mezzo, si può fare. La dimostrazione vivente è Alessandrio Marzio, l’eterno capitano della Varesina che non si è tirato indietro rispondendo “presente” all’appello del club di Venegono Superiore e Castiglione Olona. “La società mi ha proposto di tornare a giocare e ho deciso di dare il mio contributo. Mai mi sarei sognato di ricominciare, non era assolutamente mia intenzione. In questo momento chiave mi è stato chiesto di stare vicino alla squadra e così ho fatto”. Ci racconta il centrocampista, all’occorrenza difensore, che attualmente guida la Juniores ed è anche vice di Spilli in prima squadra.

Come sta fisicamente? “Per mia abitudine ho sempre lavorato un po’, ogni tanto ho preso parte a qualche partitella coi ragazzi, ma se dicessi che sono allenato come gli altri sarebbe una bugia. Da venerdì scorso lavoro col gruppo e spero di dare il mio aiuto soprattutto a livello morale. Speriamo di uscire da questo momento di difficoltà”. La Varesina non vince dall’11 novembre, 1-0 sul campo dell’Inveruno, otto giornate fa; è reduce da due pareggi e cinque sconfitte, risultati che hanno fatto scivolare in classifica la squadra che attualmente è prossima alla zona a rischio. “Ci manca un po’ di sicurezza e di conseguenza anche un pizzico di personalità. I risultati aiutano e quindi quando non vinci diventa tutto difficile, per questo serve un supporto di chi ha esperienza e può essere positivo. Il mio pensiero è quello”.

marzioL‘ultimo ko è arrivato domenica in casa del Legnano fanalino di coda. “Obiettivamente ho visto una squadra positiva che ha fatto la partita e meritava assolutamente un risultato diverso. Sinceramente un pareggio sarebbe stato stretto – commenta Marzio -. Quella prestazione ci fa pensare in maniera positiva. Se avessimo invece giocato come l’ultima di campionato sarebbe stato grave. Lì, sotto l’aspetto delle idee era mancato qualcosa; domenica invece si è rivisto lo spirito della Varesina ultimamento”.

Contro i lilla c’è stato proprio l’esordio del giocatore: “Paradossalmente ero in campo insieme a due ’99 e a un 2000, se ci penso mi viene da sorridere. Sono le cose belle del calcio. La speranza è di vedere i più giovani prendere coraggio e saper prendere in mano le situazioni. Entrare in campo per me è stata un’emozione, come fosse la prima volta, mi sono sentito un ragazzino“.

Domenica la Varesina affronta in casa il Casale: “Serve l’atteggiamento di domenica scorsa – la ricetta di Marzio -. Dobbiamo raggiungere il risultato in tutte le maniere. Bisogna essere concreti, magari meno belli, ma vincenti. Ci servono punti non solo per la classifica, ma anche per allontanare i problemi mentali”.

Elisa Cascioli