Un po’ di riposo casalingo, in Veneto, in attesa di portare la sua famiglia a Mykonos, l’attaccante classe ’83 Matteo Scapini fa il bilancio sulla sua stagione e pensa al futuro.

Dodici gol in 26 presenze in maglia biancorossa, la tua lunga carriera continuerà altrove oppure potrebbe rimanere a Varese?
“Non lo so. Di solito in questo periodo stacco completamente la spina per ricaricarmi e aspetto qualche chiamata”.

Con la società hai parlato?
“Nì, nel senso che da quello che ho capito mister Iacolino cerca un altro tipo di punta rispetto a me, poi non so quali siano le loro idee. Di sicuro non mancheranno le richieste e a quel punto valuterò il da farsi. Dispiace sempre lasciare una piazza come Varese che in questa categoria è difficile da trovare. Magari ci sono tante altre squadre ambizione che puntano a vincere, ma con un pubblico e un tifo come quello biancorosso è diverso”.

Bilancio stagionale?
“Nonostante le vicissitudini lo considero un anno positivo a livello personale; se guardo la media gol e minuti giocati sono molto contento. Purtroppo non abbiamo raggiunto l’obiettivo e questo fa la differenza nello stilare un bilancio, una cosa è certa: abbiamo lottato. Siamo arrivati a tre punti dalla prima e abbiamo conquistato la Tim Cup. Dispiace non aver chiuso in bellezza ai playoff”.

Ogni ingresso al “Franco Ossola” con le tue piccole. Vittoria per mano e Virginia in braccio, quale il momento più bello?
“Sicuramente l’inizio di stagione non me lo dimenticherò mai, ma nemmeno il finale. Dopo i momenti buoi riuscire a venire fuori di nuovo da protagonista non era facile”.

Come ci sei riuscito?
“Continuando con il lavoro quotidiano in allenamento. La costanza e la professionalità prima o poi pagano, sempre”.

Il gol più bello?
“Il primo in casa contro la Caratese, non so se è il più bello, di sicuro è quello che mi resterà nel cuore. Porterò con me anche l’ultimo, quello a Verbania valso il secondo posto”.

Come si prospetta la prossima Serie D?
“E’ ancora preso per dirlo perché non si conoscono ancora i gironi e le squadre sono in fase di costruzione. In realtà non ci sono mai vincitori e vinti in partenza e la scorsa stagione lo ha dimostrato. E’ un campionato combattuto, e proprio per questo, che diverte”.

Elisa Cascioli