Per la prima volta in stagione, Varese entra in striscia di risultati positivi, sbancando il PalaDelMauro e risalendo dall’ultimo posto, grazie alle sconfitte di Cremona e Pesaro contro Brindisi e Venezia. Una vittoria fondamentale, sia per l’effettiva importanza del risultato (ottenuto in casa della seconda in classifica), sia per il modo in cui è arrivato: l’Openjobmetis ha giocato la partita migliore della sua stagione,  stringendo le maglie in difesa (solo 26 punti concessi ad Avellino nel secondo tempo) e giocando una pallacanestro offensiva equilibrata e frizzante, con l’asse play-pivot Maynor-Anosike che ha funzionato a meraviglia.

Eric Maynor, infatti, ha spazzato via tutti i dubbi della vigilia riguardanti le sue possibili difficoltà difensive contro i piccoli di Avellino e ha fornito una prova superba, senza soffrire particolarmente né Ragland né Green e tenendo sempre le redini dell’attacco varesino, con aggressività ed intelligenza (9 assist a fronte di una sola palla persa), giocando in maniera magistrale il pick and roll con Anosike. Il centro nigeriano, invece, non ha collezionato l’ennesima doppia-doppia, ma è stato molto più preciso rispetto al solito in attacco, evitando le solite palle perse su errori di ricezione e riuscendo anche a realizzare dal post contro Fesenko (memorabile un suo svitamento e appoggio di sinistro nel finale).

Varese è riuscita ad ottenere la vittoria grazie ad un fantastico terzo quarto, nel quale ha scavato un parziale di 23-11, ottenendo un vantaggio che non avrebbe più lasciato. In quei minuti, è stata decisiva l’energia difensiva e l’abnegazione di Ferrero ed Eyenga, versatili nel cambiare tra i due ruoli di ala ed abili nel forzare numerose palle perse, utili per innescare la transizione tanto cara ad Attilio Caja.

Il tecnico pavesino è stato ottimo nel preparare la partita, soprattutto nei dettagli , come la marcatura del post basso di Fesenko o il contenimento dei pick and roll di Ragland. In particolare, è riuscito a dare la giusta mentalità alla squadra, che è rimasta concentrata per tutti i 40 minuti.

Adesso l’attenzione deve essere rivolta alla decisiva sfida di domenica contro Pesaro, nella quale Varese si gioca una grossa fetta di salvezza: servirà un palazzetto bollente per portare a casa la vittoria.

Marco Mastrorilli