Contro Torino l’Openjobmetis racimola la quarta sconfitta su quattro partite (tra campionato e coppa) della gestione Caja, al termine di una partita condotta per 30 minuti ma rovinata dalle pessime percentuali al tiro e da alcune leggerezze in difesa. È giusto affermare che la Varese vista in campo ieri sera è lontana parente di quella delle ultime settimane, per grinta e concentrazione, ma è altrettanto vero che questa gara potrebbe essere un  amaro rimpianto a fine stagione, nei momenti decisivi di una lotta salvezza che si preannuncia già infuocata.

Varese, che ha sprecato due vantaggi in doppia cifra nel primo e nel terzo quarto, si è intestardita nel cercare soluzioni dall’arco in una giornata evidentemente sfortunata dal punto di vista delle percentuali. La zona messa in campo da Vitucci, in mancanza di efficaci soluzioni al gomito, ha costretto i biancorossi a ripiegare su un numero esorbitante di conclusioni dall’arco, spesso prese con ritmo e spazio, ma senza la necessaria precisione. Il 4/24 da 3 del secondo tempo (con un Dominique Johnson da 0/9) è un dato che condanna l’Openjobmetis, che non è riuscita a sfruttare la superiorità a rimbalzo (50 a 37, 22 rimbalzi offensivi) che ha permesso di tirare ben 21 volte in più dal campo rispetto agli avversari.

Accolto dagli applausi del PalaA2A, Chris Wright è stato l’autentico mattatore del match: probabilmente galvanizzato dall’ambiente, l’ex di turno ha colpito la difesa biancorossa con diverse soluzioni, approfittando anche della difesa poco competente del suo pari ruolo Maynor, che ha denotato una certa mancanza di leadership nei momenti cruciali, dopo una prestazione più che buona nella gestione dell’attacco varesino.

Anche a causa degli acciacchi che hanno colpito Pelle (non entrato) e Avramovic (solo 5’ di utilizzo), Attilio Caja ha potuto adoperare una rotazione corta, affidandosi molto al quintetto di partenza: Anosike ne ha beneficiato, fornendo la solita doppia-doppia (rovinata da alcuni falli spesi non intelligentemente) e dimostrando di essere il lungo di maggior concretezza nel roster biancorosso.

In attesa dei risultati di Pesaro (contro Capo D’Orlando) e Cremona (a Reggio Emilia), Varese deve riflettere sulla sua gara: è mancato l’istinto da killer nei momenti finali, ma nel complesso la prestazione è stata buona. Speriamo solo di non doverla rimpiangere.

 

Marco Mastrorilli