Ci si aspettava una partita dura e così è stato. La Reyer non ha sofferto l’impatto con il nuovo campionato e ha dimostrato la sua forza con metodo e consistenza. La squadra a disposizione di coach De Raffaele è completa in ogni reparto e permette anche al coach toscano di variare con frequenza gli assetti, pescando dalla panchina giocatori di tutto rispetto. Le gerarchie, non per niente, risultano flessibili anche ad osservare i minutaggi della formazione ospite.

Solo due giocatori – Haynes e Dominique Johnson – sono rimasti in campo per più di 25 minuti. Ma se Haynes è stato costretto agli straordinari dalla serata storta di De Nicolao, Johnson invece sembra poter essere anche nel prosieguo della stagione l’unico punto fermo della compagine orogranata. L’infallibile tiratore di Detroit non ha avuto pietà della sua ex squadra e ha segnato 22 punti in 31 minuti, guadagnandosi (anche da avversario) gli applausi a scena aperta del pubblico di Masnago.

Andando ad analizzare la prestazione dei biancorossi, va subito sottolineato che il gap visto in campo tra Venezia e Varese è forse anche più ampio di quello che ci si aspettava alla vigilia. Non tanto nei primi 15 minuti, in cui la Openjobmetis ha dato battaglia sfruttando la bella striscia di Hollis ad inizio secondo quarto, quanto nella parte centrale della gara.

La circolazione di palla veneziana – unitamente a qualche errore di comunicazione o di posizionamento da parte della difesa biancorossa – ha fatto letteralmente girare la testa a Ferrero e compagni, con il risultato che i temibili tiratori orogranata hanno spesso potuto tirare da tre con spazio. Una circostanza letale, considerando anche la magica serata dall’arco degli ospiti (16/30 alla sirena finale).

Il parziale più importante della partita, quello targato Haynes sul finire della seconda frazione di gioco, è arrivato più per il talento degli ospiti che per un reale sbandamento dei biancorossi, ma va altresì ammesso che la squadra di coach Caja non è poi stata più in grado di reagire. Il massimo svantaggio si è toccato sul -26 di metà quarto periodo, poi un parziale 7-0 ispirato da Ferrero ha quantomeno permesso di contenere lo scarto.

A preoccupare di più non è stata tuttavia la difesa, la cui efficacia è venuta a mancare nel secondo tempo quando la partita era forse ormai compromessa, bensì la capacità di costruire opportunità in attacco. La buona partenza – con un Waller scatenato – è stata l’unico momento di reale controllo da parte della OJM, che poi ha trovato altri parziali solamente con le iniziative personali di Hollis e con i contropiedi generati dalle palle recuperate nell’ultima frazione di gioco quando Venezia ha calato l’attenzione. La squadra è anche incappata in una pessima prestazione al tiro con un 2/21 complessivo dall’arco.

Varese, che si era distinta in precampionato per l’efficace e costante circolazione di palla, ha un po’ sofferto la fisicità della difesa orogranata, capace di portare – con elementi di grande intensità come Dominique Johnson, Jenkins e De Nicolao – una pressione costante sul portatore di palla. Da questo punto di vista Wells è parso in difficoltà, così come Cain non è stato in grado di trovare soluzioni per battere Watt e Biligha sotto canestro.

I due americani hanno segnato zero canestri in due (0/6 per Wells e 0/5 per Cain), un dato che riporta alla mente l’esordio stagionale di due anni fa quando furono Mychel Thompson (0/8) e Brandon Davies (0/7) a non riuscire ad aggiornare la casella dei canestri segnati. Una statistica poco significativa in prospettiva considerando che è passata appena una partita, ma che dimostra le difficoltà che i due giocatori hanno incontrato durante la gara di ieri.

Così come – di per sé – potrebbe essere poco significativa la sconfitta e la sua entità, considerando la caratura dell’avversaria. Anche se il prossimo match, sul campo della favoritissima Milano, potrebbe rivelarsi ancora più ostico. In ogni caso, come ha dichiarato coach Caja, il campionato non finisce né alla prima né alla seconda partita. La testa già da oggi dev’essere rivolta verso il derby, con l’obiettivo di fornire una prestazione in grado di dare fiducia per le altrettanto importanti partite successive.

 
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Filippo Antonelli