I campionati senior e giovanili sono entrati o stanno per entrare nella fase clou della stagione e, contemporaneamente, sta per iniziare la lunga estate tinta d’azzurro che culminerà con gli Europei in Azerbaijan e Georgia (dal 20 settembre al 1° ottobre). Tanta carne al fuoco, dunque, tanto di cui parlare con Giuseppe Bosetti, uno dei più esperti allenatori del panorama del volley italiano, capo-allenatore dell’Amatori Atletica Orago, nonché padre di Lucia e Caterina, due giocatrici di A1 e dell’Italia.
Che campionato è stato quello di A1 che vede ora Novara e Modena contendersi lo scudetto?
“E’ stato un torneo disputato tutto d’un fiato, troppo. Le squadre hanno dovuto affrontare tantissime partite ravvicinate e secondo me questo non ha giovato allo spettacolo né alla qualità del gioco prodotto. Molte formazioni hanno preso parte anche a competizioni europee e si sono trovate a scendere in campo dopo pochissime ore, senza quasi avere nemmeno il tempo di recuperare le energie. Le panchine delle compagini italiane, a differenza ad esempio di quelle turche, non sono così profonde da riuscire a sopperire a un tour de force del genere ed è fisiologico che le giocatrici vadano incontro ad infortuni o arrivino stanche al alcuni appuntamenti. Questo è capitato a Busto Arsizio e pure a Conegliano che ha perso la Champions League. Credo che a livello organizzativo ci sia da rivedere qualcosa”.
Novara o Modena? Qual è il suo pronostico per la finale scudetto?
“Vedendo le prime due partite della serie, ritengo che sarà fino alla fine una serie molto equilibrata. Non nego che il mio cuore propende per Modena perchè è lì che ci gioca mia figlia Caterina. Avere una figlia che sta lottando per il titolo italiano è una grande soddisfazione e sono ancora più contento perchè, nell’arco dell’annata, Caterina è cresciuta molto al pari della sua squadra e ha dimostrato di essere decisamente all’altezza. Dopo una stagione difficile a Novara, si è riscattata e si è confermata su un alto livello”.
L’altra figlia, Lucia, l’anno prossimo invece vestirà la maglia di Scandicci. E’ felice di questa scelta?
“Ha avuto molte offerte dall’estero, ma Lucia ha preferito rimanere in Italia. Ha già trascorso due anni in Turchia e non è stato facile per lei stare lontana dalla famiglia e dagli affetti. Dopo questa stagione a Casalmaggiore, che non si è conclusa secondo le aspettative della società anche a causa di gravi infortuni in momenti decisivi (vedi Lloyd e Fabris), ha deciso di accettare l’offerta di Scandicci che le permette di avvicinarsi al marito che lavora per la Lube Macerata. Quello toscano è un club ambizioso e mi auguro che Lucia abbia più fortuna di quest’anno”.
Chiudendo il cerchio, cosa farà Chiara, la sua terza figlia femmina e anche lei nel giro della pallavolo che conta?
“Quest’anno ha giocato in B1 a Garlasco e ora, finita la maturità, andrà in un college negli Stati Uniti dove continuerà a giocare a pallavolo e a studiare. E’ giovane e ha bisogno di fare esperienze sportive e di vita diverse da quelle che ha fatto finora”.
Quanto alla Unet Yamamay Busto Arsizio, come giudica la stagione delle farfalle?
“Ho molta stima di Mencarelli, che è stato un mio collaboratore in nazionale, e penso che la UYBA abbia disputato una buona annata, pur con tantissimi alti e bassi. Quando ha ingranato, infatti, ha espresso un gioco discreto e, non va dimenticato, è arrivata fino in finale di Coppa Cev. E’ mancata la ciliegina ma la torta c’era. Infatti, pur non avendo una rosa di primissimo livello come magari altre squadre in Italia, ha lottato e ha fatto il suo. La nostra provincia ha bisogno della UYBA e dei palcoscenici a cui Busto ci ha abituati in questi anni”.
Per molte squadre di Orago l’annata non è ancora finita, ma per alcune si possono già tirare le somme; una di queste è la B1.
“La squadra che abbiamo allestito era molto giovane ed è stata cambiata quasi per intero rispetto all’anno scorso. In campionato, che finisce domani a Lodi, abbiamo raccolto soltanto 11 punti e penso che più di così non potessimo fare. Vedremo di ripartire in modo più competitivo l’anno prossimo dopo questa stagione di transizione”.
Passando alle Under, l’Under 14 ha vinto l’ennesimo titolo regionale.
“Ci siamo confermati ancora una volta e ne siamo orgogliosi. Ritengo però che non ci sia la giusta attenzione da parte di molte società su questa categoria perchè è proprio in Under 14 che si pongono le basi delle giocatrici. L’Under 16 di Orago è una formazione ben attrezzata e abbiamo tutte le carte in regola per arrivare fino in fondo, anche se con ragazze così giovani non ci sono mai certezze. Quanto all’Under 18, formata per la maggior parte da atlete Under 16, purtroppo siamo già fuori dalla corsa verso il trofeo regionale perchè abbiamo perso 3-2 sia contro la UYBA che contro la Foppapedretti Bergamo. Forse la federazione dovrebbe rivedere le regole di qualificazione alla fase nazionale perchè è ingiusto che corazzate lombarde vengano escluse a favore di squadre più deboli di altre regioni”.
Tra poco più di un mese andrà in pensione. Qual è il suo futuro?
“Dopo oltre quarant’anni di insegnamento nelle scuole, andrò finalmente in pensione. Mi sono state fatte diverse offerte, anche di più di quando ero più giovane, ma alla fine di tutti i campionati mi prenderò 10 giorni di tempo per decidere serenamente che cosa fare del mio futuro. Amo la pallavolo e il mio lavoro, ma non mi dispiacerebbe avere maggiore tranquillità”.
Ieri coach Mazzanti ha reso note le prime convocazioni della sua nuova Italia. Si aprirà un nuovo ciclo?
“Sono sicuro che Mazzanti farà bene e tornerà a convocare le giocatrici che più si meritano l’azzurro per quanto fatto vedere in campionato. Vedo di buon occhio che la nazionale sia formata dalle giovani più talentuose e di prospettiva, ma senza esagerare. Ci tengo a sottolineare, poi, che ben 5 atlete chiamate da Mazzanti hanno fatto parte delle giovanili di Orago: Lucia e Caterina Bosetti, Parrocchiale, Danesi e Sylla. Niente male”.
Laura Paganini