Tre gare certe. Un’altra quasi. La quinta come aspirazione massima. Riuscirà Ivan Javorcic ad andare oltre questo orizzonte? Nell’attesa di conoscere la risposta, 8 cose da sapere sull’ultimo ribaltone in casa biancoblu.

Generazione voucher. Traghettatore? No. Allenatore a tempo? Neanche. Per trovare una definizione acconcia bisogna scontrarsi con le censure turottiane. La verità è che in epoca di precariato, quella affidata al tecnico spalatino è una prestazione occasionale. Nella strada per la riconferma conteranno i risultati e (più ancora), quello che accadrà (o che potrebbe accadere) sul fronte societario. Cioè, 4 (meglio 5) voucher ben spesi. Se lo augura lui. E se lo augurano tutti.

Ivan Drago. Sicuro di sé, diretto, subito calato nella parte. Poche storie, la prima davanti ai microfoni del neo tecnico tigrotto è stata un successo. “Sono qui perché amo le emozioni forti”. A occhio e croce, non faticherà a trovarne. Insomma, nessun proclama ma tanti indizi a formare la prova che (da ieri) gli alibi della squadra stanno veramente a zero.

Sistemo Scanzorosciate e torno. “Il mio pensiero si ferma alla gara di domenica con lo Scanzorosciate”. Un passo alla volta. Senza farsi prendere dall’ansia. Anche perché il Darfo (sesto) è staccato di “soli” 4 punti. Nella prossima giornata i neroverdi camuni ospiteranno la Pergolettese, prima di fare altrettanto con il Lecco e di chiudere la stagione regolare proprio allo “Speroni”. Il vantaggio è ancora confortante. Ma non sono ammessi altri passi falsi.

Il corpo del croato. Ci si attendeva un’ipoteca sul sistema di gioco. Non è arrivata. E (probabilmente), non arriverà prima di domenica. “La prima cosa è osservare. Ma più del modulo, conterà l’atteggiamento”. La sensazione è che si ripartirà comunque dal 3-5-2. Con interpreti ancora tutti da assortire. Tenendo conto che a Scanzorosciate mancherà Ferraro per squalifica. Per contro, anche i giallorossi seriani dovranno fare a meno per analogo motivo del difensore Fratus (3 giornate di stop).

Sul bel Danubio blu. Il numero degli allenatori stranieri della storia della Pro Patria tocca con Javorcic la doppia cifra. Dopo 5 ungheresi perfetti interpreti della tradizione danubiana (Kuttik, Bekey, Szalay, Berkessy e Senkey), 2 romeni (Klein e Hofling) e 2 argentini (Santos e Rosa), è quindi il turno di un croato. L’ultimo tecnico non tricolore fu Norberto Hofling nell’anno di grazia 1981/82. In realtà, l’ex attaccante moldavo ricopriva allora anche il ruolo di DS con in panca l’italianissimo Leo Siegel. Come finì quel campionato? Promozione in C1. Gli scaramantici sono autorizzati a toccare ferro e affini.

Il patto del Nazareno. L’ottimismo è il profumo della vita. Senza esagerare però. Il vice presidente tigrotto Nazareno Tiburzi ha auspicato un finale di stagione da secondo o terzo posto. Complice la matematica, bisognerà invece tenersi stretto il quinto. A 3 giornate dal termine, la classifica dice infatti -12 dal Ciliverghe, -7 dalla Pergolettese, -6 dalla Virtus Bergamo e +4 sul Darfo Boario. Della serie, meglio prepararsi a vincere 2 gare in trasferta nei playoff.

Go go go Dalè Dalè Dalè. Dietro alla scelta di Javorcic, c’è lo zampino di Enrico Dalè, capo osservatore biancoblu in tandem con Enrico Ferrero. La comune esperienza professionale nel campo dello scouting calcistico ha costituito il link decisivo. Turotti ha poi apposto il visto necessario a sdoganare la pratica.

Il mister sulla panchina che scotta. Trenta allenatori negli ultimi 20 anni. Dieci solo nelle ultime 3 stagioni. Dalla fusione del ’95, nessuno in grado di cominciare (e terminare) 2 campionati consecutivi. Solo Carletto Muraro (2002/04) è stato in panchina per 3 stagioni (ma con un subentro la prima e un esonero la terza). Tutti numeri utili a sottolineare come ci siano occupazioni più stabili della guida tecnica della Pro Patria. Nel Girone B di Serie D, la società di via Cà Bianca è la settima a cambiare allenatore (anche se Grumellese e Seregno sono subito tornate sui loro passi).                               

Giovanni Castiglioni
(foto di Giovanni Garavaglia)