Pinerolo “E’ la città più bella del Piemonte”, come ha detto il noto scrittore novecentesco Edmondo De Amicis.Cittadina dal territorio vario, con zone di collina, pianura e montagna. Un centro abitato sin dal periodo Preistorico e dominato dai romani, come ricordano i reperti emersi in seguito agli scavi per la realizzazione dell’autostrada Torino-Pinerolo. Pinarolium” , ossia Pineta, è il nome che appare per la prima voltanel 981 in un documento di Ottone II, dove veniva confermata comesua proprietà. Il centro, dominato anche dai francesi, dal 1536 al 1574, in questi anniriceve il titolo di città dal conte Emanuele Filiberto di Savoia.
Per volontà del cardiale Richelieu la cittadina è trasformata inroccaforte militare, così da garantire alla Francia il completocontrollo dell’Italia Settentrionale. Pinerolo è ampliata, assume il ruolo diprigione ed è definita “Donjon”, ossia il luogo dove il Re SoleLuigi XIV rinchiude i nemici peggiori. Qui nascono leggende come quella della “Maschera di ferro”. In seguito alla caduta di Napoleone e del suo impero Pinerolo ritorna al Piemonte e a Vittorio Emanuele I. Un piccolo pino verde stilizzato si trova nello stemma dellasocietà calcistica Pinerolo Football Club nata nel 1918. Associazione sportiva locale promossa in C nella stagione 1934-35.
Dopo la seconda guerra Mondiale e la ripresa delle attività sportive, il Football Club Pinerolo alterna stagioni entusiasmanti ad altre deludenti, in una continua altalena fra l’Interregionale e i campionati sottostanti. Il Pinerolo è tornato in serie D nel 2015 dopo dodici anni di assenza. Lo scorso campionato ha chiuso al settimo posto. Alla periferia di Pinerolo c’è un laboratorio che si chiama “Il Pasticcere”, è l’unico posto dove si può trovare la Torta Zurigo, dolce tipico della città con tanto di marchio che ne garantisce esclusività ed eccellenza.
Pinerolo è nota nel mondo per avere ospitato la Scuola Nazionale di Cavalleria, frequentata all’inizio del Novecento da ufficiali di ogni nazionalità. Ed anche dalla Principessa Jolanda di Savoia che negli anni Trenta si vide dedicare questo tipo di torta dal Mastro Pasticcere Castino. Pan di spagna al cacao ripieno di crema chantilly, torrone e cioccolato, ricoperto da scaglie di cioccolato amaro e con ciliegine glassate sotto alcool.
Simona Romaniello