Meglio così. Anche se fa male scriverlo. Meglio sapere sin dal 14 maggio che l’anno prossimo sarà ancora Serie D. Evitando la solita menata di un’estate vissuta a rincorrere un ripescaggio che (tanto) non sarebbe comunque arrivato. I playoff non potevano aggiungere nulla alla stagione biancoblu. E (infatti), non l’hanno fatto. Fatali amnesie difensive e cronica assenza di cinismo nell’area avversaria (leggasi, una punta di spessore). Tutte cose strasapute. Difficile pensare che lo spareggio con il Ciliverghe avrebbe fatto eccezione. C’è stato il furore. E’ mancata però la cazzimma nel chiudere la partita quando (nei primi 20’ della ripresa), la si aveva in pugno. Ed è mancato anche Santana. Seppur al 30% avremmo voluto vedere Marito almeno in panchina. Capitano sino alla fine. Anche se a mezzo servizio.

In fondo, anche il cambio di allenatore non ha portato la svolta sperata. Quantomeno, lo avrà fatto nella forma. Ma non nella sostanza. Un buon mese di lavoro, tre gare solide, ma quando contava davvero, si è perso comunque. E la sostituzione di Disabato con Bortoluz a 25’ dalla fine sull’1-1 rimane un buon argomento di discussione. Almeno questo Javorcic (che si è peraltro dimostrato professionista esemplare), lo dovrà pur concedere.

Questo sul campo. Fuori, la situazione è parecchio ingarbugliata. Le dimissioni di Asmini non sono una sorpresa. Tutt’altro. L’assunzione di responsabilità (al netto di eventuali polemiche che chiaramente non ci auguriamo) fa onore all’uomo. Ma non può mascherare il fallimento degli obiettivi stagionali. “Qualsiasi risultato sotto il secondo posto per me è inaccettabile”, parole di Sandro Turotti datate 29 marzo (post 3-3 con la Grumellese). Se l’ha detto lui, non serve aggiungere altro. A proposito, cosa farà il DS dopo l’addio del DG? Domanda scontatissima. A differenza della risposta. Certamente, non farà un passo indietro. Ma la sua posizione è in ogni caso vincolata a quanto accadrà nella stanza dei bottoni.
Patrizia Testa (ieri in curva con gli ultras allo “Sterilgarda”) ha sulla scrivania da inizio aprile una proposta di partnership (anche a livello di quote) di due imprenditori locali già attivi nel calcio del territorio. Contributo economico in cambio di una rivisitazione della gestione tecnica. Negli ultimi giorni non si sono registrati contatti tra le parti. Ma prima o poi (una settimana, difficilmente di più), bisognerà sciogliere il nodo. Con un sì. O con un no. E (in questo senso), l’aria che tira non incoraggia all’ottimismo.

Finito ieri un campionato. Oggi è già virtualmente cominciato il prossimo. Meglio non farsi aspettare un’altra volta.                 

Giovanni Castiglioni