Quanto contano i playoff? Ora che la Pro Patria li ha raggiunti (non senza qualche imbarazzo), l’interrogativo ad aprirsi riguarda il loro reale significato. Nell’unica categoria del calcio italiano che non garantisce la promozione automatica attraverso il successo negli spareggi post stagionali, la domanda è più che lecita. Non solo, la Serie D è altrettanto unica nel non imporre distacchi minimi da rispettare tra le contendenti. Nello specifico, biancoblu a meno 11 dal Ciliverghe, ma domenica si rimetterà comunque tutto in gioco. Due indizi già da soli sufficienti a formare la prova della banale virtualità degli incroci. L’eventuale accesso alla Lega Pro passerà piuttosto da defezioni altrui, ferma volontà societaria e robusta disponibilità economica da destinare al fondo perso. Tre aspetti che (chiaramente) poco (o nulla) hanno a che vedere con quanto accadrà sul campo nei prossimi 180’ (o 240’).
Quindi, meglio cercare le motivazioni altrove. Dove? Nella considerazione che il gruppo ha maturato del proprio valore. “Sono convinto che dopo il Monza siamo la squadra migliore”. Parole pronunciate ieri da Giovanni Zaro. E (immaginiamo) pienamente condivise da larga parte dello spogliatoio. Un’autostima che (purtroppo) fa però a pugni con il timido quinto posto (a meno 18 dalla vetta) conquistato dopo 34 gare. I playoff potrebbero così essere l’occasione per rimettere le cose a posto. E dimostrare che (in fondo) gli ultimi tre mesi di stagione sono stati solo una parentesi con alibi non solo attinenti alla componente tecnica.
Per battere a domicilio il Ciliverghe sarà in ogni caso meglio mettersi alle spalle queste ultime fuorvianti giornate. Nulla contro Ivan Javorcic. Anzi, tutt’altro. Lo spalatino ha modi, toni dialettici e metodi di lavoro utili ad alzare il livello di prestazioni della squadra. Fosse arrivato un mese prima, la Pro Patria giocherebbe almeno il primo turno allo “Speroni”. Ma all’epilogo di regular season va messa (per onestà intellettuale) un pizzico di tara. Tolto l’esordio pokeristico di Scanzorosciate, le sfide con Olginatese e Darfo hanno infatti rappresentato tappe solo interlocutorie del riscatto tigrotto. Per inciso, ieri hanno perso tutte le prime 4. Il Monza dei record in casa con il Dro (12°), il Ciliverghe con il Pontisola (6°), la Pergolettese con il Lecco (terzultimo) e la Virtus Bergamo con il Levico (quartultimo). Lontano da ogni ipocrisia, in un’altra fase di stagione non sarebbe mai successo. Discorso che vale anche per il 3-1 biancoblu. Di cui (salvo ognuno) resteranno impresse le tre perle di Mario Alberto Santana (arrivato alla dozzina piena di reti in campionato). Una sorta di ipoteca di Marito sui playoff. Vincerli sarà comunque un’impresa. Meglio scriverlo prima. Per apprezzarne pienamente il significato nel caso in cui accadesse.
Giovanni Castiglioni