Sta diventando davvero una querelle senza fine quella dei ripescaggi.
Partita lo scorso venerdì, quando il ricorso della Romanese era stato accolto e conseguentemente aveva visto la squadra inserita nel girone B di serie D, si è giunti dopo poche ore a valutare l’effetto a cascata di questa decisione, con Alcione promosso in eccellenza, Belfortese in promozione ed Esperia Lomazzo in prima categoria. La formazione del varesotto, quella del presidente Fontana, aveva dato l’ok a patto che non venisse inserita nel girone F, quello di competenza dell’Alcione per intenderci, chiedendo quindi un accorpamento al girone della provincia ovvero il girone A. Lo scenario che si era dunque prospettato è stato fin da subito quello di vedere una Rhodense slittare nel girone F, ed i ragazzi di mister Casaroli nel gruppo A. A confermare tutte queste tesi lo spostamento delle partite di Coppa in programma domenica.
Ma proprio quando sembrava tutto finito, proprio quando si aspettava l’ufficialità di tutte questa manovre, ecco l’ennesimo coup de théatre: il Dipartimento Interregionale starebbe valutando l’ipotesi di impugnare la sentenza emessa dalla commissione di garanzia del Coni in merito al ricorso della Romanese. Pare, infatti, che proprio il Dipartimento Interregionale in totale disaccordo con l’esito datato 1 settembre, vorrebbe nuovamente ribaltare tutta la faccenda, inviando di fatto tutto il fascicolo a Roma dove si provvederà non solo ad una nuova analisi della documentazione, ma persino ad un ricorso al TAR, ricorso che i legali della LND credono più che fattibile. Le soluzioni poi potrebbero essere addirittura tre:
sentenza non impugnata quindi conferma del ripescaggio della Romanese e conferma dell’effetto domino (passaggio di categoria per Alcione, Belfortese ed Esperia Lomazzo); conferma del ripescaggio della Romanese ma congelamento di tutti gli altri effetti (quindi Alcione in promozione, Belfortese in prima categoria ed Esperia Lomazzo in seconda categoria con il girone C d’eccellenza a 15 squadre), ricorso impugnato e respinto e sogni di gloria strozzati in gola per tutti.
Tutto ciò oltre che innalzare altra polvere su una situazione sempre più intricata, allungherebbe ulteriormente i tempi decisionali provocando un nuovo e più che giustificato malcontento da parte di tutte le società coinvolte nella bagarre.
Con i campionati che scalpitano e pronti ad iniziare domenica 10 settembre, eccezion fatta per la serie D già partita nello scorso weekend, pare francamente assurdo uno scenario di questo genere.
La domanda sorge spontanea: come si è potuti arrivare a questo punto dell’anno in queste “non condizioni” di sapere il da farsi?
Trovare una risposta sarebbe troppo facile, ma tutto ciò che ci si augura ora, per il rispetto di tante, troppe persone coinvolte, è che il comitato regionale sbrogli quanto prima la matassa. Ieri sera sul loro portale web è comparso un comunicato in cui si garantivano risposte entro domani, mercoledì 6 settembre. Sperare di accontentare tutti, a questo punto, sembra davvero utopistico, ma indicare la strada da percorrere a tutte queste società, sarebbe il minimo indispensabile per dare definitivamente avvio ad una stagione che non aspetta altro che godersi un po’ di sano calcio. Quello giocato, quello vero.
Mariella Lamonica