E’ stata una prestazione a dir poco maiuscola, quella del pluri medagliato tiratore lombardo di Pogliano Milanese Stefano Pavan che, domenica scorsa sulle pedane varesine del Tav Belvedere di Uboldo, ha cancellato le velleità di tutti vincendo alla grande la “Rosa d’Oro”, blasonata kermesse di Fossa Olimpica giunta alla 25° edizione.

E così, fanno 3. Tante sono infatti le volte che il forte atleta affiliato al Tav Aosta si è portato a casa la tanto l’ambita “Rosa d’Oro”, il pregiato quanto elegante trofeo di cesellatura di maestri orafi. Pavan, infatti, è salito sul gradino più alto del podio del Belvedere nel 1998, nel 2012 e giusto domenica.

Trofeo magico quanto ambito, si diceva, che a riprova di quanto lo sia richiama da sempre, nella intensa due giorni varesina, con 100 piattelli il sabato, altrettanti domenica, con in più il barrage sui 25 lanci per i migliori 6 classificati dopo le 8 serie di qualificazione, molti tiratori stranieri. Tra essi, non pochi quelli che vestono maglie nazionali, come ad esempio gli inglesi Ian Peel e Lewis jacquelyn Ann, i maltesi Jean e Rennie Deguara e lo slovacco Fedor Dunajcik, giusto per fare alcuni nomi.
Sotto l’impeccabile supervisione del coordinatore della manifestazione, il giudice arbitro nazionale Santo Falanga, e grazie alla professionalità dello staff tecnico dirigenziale del Tav Belvedere presieduto egregiamente da Danilo De Marchi, la kermesse ha vissuto momenti altamente eccitanti, soprattutto nel corso del barrage che più conta.

Certo, non è stata da meno l’emozione che Pavan ci ha regalato fin dai “tempi regolamentari”, mettendo in fila ben cinque 25/25 per passare poi a tre 24/25, per un totale di 197/200. A questo punto, una seria ipoteca sulla edizione del quarto di secolo della “Rosa d’Oro” Pavan sapeva di averla già messa, così come era però cosciente, da campione quale è, che ha vissuto e vinto gare di grande prestigio a livello internazionale, compresi titoli continentali anche nella Fossa Universale, che il rusch finale, quando stanchezza e deconcentrazione possono giocare brutti scherzi, può riservare amare sorprese.
A precedere il barrage, 4 tiratori finiti pari merito con 191/200, ovvero: Mauro Zerbini, Ian Peel, David Henning e Fedor Dunajcik, si sono contesi 3 posti in finale nello shoot – off, che è toccata a Dunajcik. Eccoci dunque al momento clou, con i 6 finalisti che si portavano in dote il punteggio acquisito capeggiati da Pavan, con alle spalle il più acerrimo e insidioso antagonista Mauro Zerbini (194/200), vincitore della passata edizione e fortemente motivato a concedersi il bis, il sempre coriaceo Paolo Cavarzan e, appunto, i 3 superstiti del rapido shoot-off. Nervi saldi e tanta esperienza, questo il segreto di Stefano Pavan che, dopo uno zero al quinto lancio, è filato liscio come un treno fino al 24/25 conclusivo vincente e… convincente.
Ancora qualche “spina”, invece, per decretare il resto del podio con i tempi supplementari tra Mauro Zerbini, Alessandro Antonio Musolino e Ian Peel, dopo la parità sullo score di 215/225, giunti così nell’ordine alle spalle dell’eroe di giornata Stefano Pavan con al quinto posto David Henning e al sesto Paolo Cavarzan.

Per tutti loro, un premio di consolazione comunque importante come la rosa d’Argento, a suggellare un fine settimana vissuto con grande intensità da tutti i tiratori che hanno onorato, con la loro presenza, questa bella manifestazione da incorniciare.

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