Pensa se non ci fosse Santana. Ma c’è. Quindi è inutile pensarci. L’ostinata incontinenza realizzativa di Marito rischia di deformare la reale consistenza della Pro Patria. Rischio virtuoso eh, ci mancherebbe. Ma comunque presente. E forse avvertito dallo stesso Javorcic che ieri (dopo aver incassato tre punti pesantissimi con la Virtus Bergamo), si è giocato l’all in sul collettivo: “Orgoglioso di far parte di questo gruppo”. Parole che non tolgono nulla al primo violino patagonico aggiungendo invece parecchio all’orchestra biancoblu. Tutti sullo stesso spartito. Ognuno con la sua parte in commedia.

Tanto Mario la mette, prima o poi. Nove reti in otto partite (una ogni 72’). Sempre regolarmente a segno mentre Ferrario della Pergolettese ieri si è fermato. 15 punti (dei 18 complessivi) di cui è direttamente responsabile. Insomma, non sarà Santana dipendenza ma (almeno sul piano strettamente statistico) poco (davvero) ci manca.

Io non ho paura. Magari sono state le velate “minacce” del preparatore Rasori (“Se non ce la faccio con lui me ne vado”). Magari le poche ore di sonno in questi giorni. E magari (invece), solo le sue indubbie qualità. Tecniche e di temperamento. Sia come sia, ad Alzano Ilario Guadagnin aveva una gatta bruttissima da pelare. Ha fatto più del suo. Senza strafare e (soprattutto), senza toppare. Quello che non uccide, rende più forti. Una volta di più.

La mossa del giaguaro. Riva su Pedone? Semmai viceversa. Nel gioco di specchi delle marcature, la scelta di piazzare trequartista il Pedo è stata la miglior difesa diventata attacco. Opzione già vista più volte. Ad esempio, all’esordio con il Lecco (Disabato su Cavalli). Ma se sia nato prima l’uovo o la gallina è argomento che stuzzica il giusto. Così, il DS locale Poloni nel post partita ha voluto fornire l’interpretazione autentica (finendo però col non fare un favore al proprio allenatore). La mossa è di Javorcic. Ma Madonna l’ha accettata per 90’. Quindi, in fondo, è anche roba sua.

E non m’annoio. Domenica (ore 15) si chiude il tris in salsa bergamasca con il Caravaggio allo “Speroni”. Per il tecnico biancoblu quella con la formazione di Bolis è (delle tre) la gara più complicata. L’anno passato pareggio 1-1 (con polemiche) all’andata e successo con punteggio classico (2-0) al ritorno a Busto il 22 gennaio.                

Giovanni Castiglioni