Il campionato di Serie A 2017/2018 prenderà il via sabato 30 settembre alle 20.45 con l’anticipo tra Aquila Basket Trento e Virtus Bologna. In questi articoli vi proporremo un possibile power ranking della stagione che sta per iniziare. Proseguiamo oggi – dopo la parentesi sulla lotta salvezza – con le squadre che hanno come obiettivo quello di lottare per un posto tra le prime otto.

#11 – New Basket Brindisi

A giudicare dal roster assemblato in estate dalla dirigenza pugliese, il ridimensionamento economico della società – dovuto al progressivo disimpegno del main sponsor Enel – non ha portato ad una rivisitazione degli obiettivi. Certo, Brindisi ha dovuto fare qualche scommessa in più rispetto ad un passato recente in cui si è affidata a giocatori collaudati e di grande talento, ma comunque non potrà essere neanche in questa stagione una squadra da sottovalutare.

Ha brillato in precampionato Milenko Tepic, giocatore con un lungo passato in Eurolega, che l’anno scorso è stato rilanciato dall’Orlandina. Il serbo dovrà fungere in questa stagione da leader tecnico e dovrà mostrare la via ai compagni. Il giocatore di maggior talento, tuttavia, sembra essere Anthony Cat Barber, che in una delle migliori conference del basket NCAA (la ACC) ha avuto una carriera di altissimo livello a North Carolina State con statistiche da autentico tuttofare.

Attorno a Tepic e Barber ci sono altri elementi di rilievo come i lunghi Cady Lalanne e Brian Randle: il primo – accostato in passato anche a Varese – è un giocatore con solidi fondamentali ma senza esperienza in Europa (dopo essere stato scelto al Draft dagli Spurs ha giocato in D-League, in Cina e a Porto Rico), mentre il secondo è un veterano del Vecchio Continente, con anche presenze in Eurolega e in Eurocup. La panchina presenta giocatori non eccezionali ma efficaci come Giuri e Cardillo e due giovani in rampa di lancio come Mesicek e Donzelli. Il secondo l’anno scorso non aveva trovato grande spazio, ma il primo (classe ’97) aveva dimostrato talento.

Il quintetto: Anthony Barber, Scott Suggs, Milenko Tepic, Brian Randle, Cady Lalanne
Le riserve: Marco Giuri, Blaz Mesicek, Marco Cardillo, Daniel Donzelli, Obinna Oleka
L’allenatore: Sandro Dell’Agnello
La stella:
Anthony Barber

#10 – Betaland Capo d’Orlando

Nella scorsa stagione l’Orlandina è stata protagonista di un autentico exploit che l’ha portata ai Playoff e a vincere addirittura gara 1 dei quarti sul campo di Milano. I siciliani tenteranno quest’anno anche l’avventura europea e prenderanno parte ai preliminari di Champions League (che garantiscono comunque, in caso di esito negativo, l’accesso in FIBA Europe Cup). Nel campionato che sta per cominciare, l’Orlandina sembrerebbe sulla carta destinata ad un piazzamento leggermente peggiore rispetto a quello ottenuto nella passata stagione. Non tanto per il peso della coppa (anche perché il roster dell’Orlandina ha una discreta profondità) o per la qualità del lavoro estivo della dirigenza, quanto perché le altre squadre che ambiscono ad un piazzamento Playoff sembrano essersi maggiormente rafforzate.

La Betaland ha cambiato tanto – anzi, tantissimo – in estate (tra i membri del quintetto, solo Mario Delas è rimasto in Sicilia), ma non ha tradito la sua filosofia: la squadra mescola al suo interno due anime diverse, ovvero quella dei veterani (Atsur, Delas e Ikovlev) e quella dei giovani dal grandissimo potenziale (Kulboka, Inglis, Laganà e Ihring). Non sono tante le squadre che possono vantare in organico così tanti giocatori nati nel 1997 o addirittura successivamente: Capo d’Orlando ne ha ben sei che potrebbero avere minuti – ingenti o meno – in stagione (Kulboka, Ihring, Laganà, Stojanovic, Strautins e Galipò).

Forse anche per questo motivo – per dare esperienza e leadership ad un gruppo giovane – la scelta del playmaker è ricaduta su Engin Atsur, che ha sostituito il giocatore inizialmente firmato per il ruolo (Gary Talton, statunitense classe 1990). Atsur ha già giocato in Italia (a Treviso, quando aveva 23 anni) e ha poi militato pressoché in tutte le migliori formazioni turche (Efes, Fenerbahçe, Galatasaray e Besiktas) prima di approdare all’Alba Berlino. Nella sua carriera, dunque, vanta diverse presenze in Eurolega e in Eurocup. Il giocatore da tenere maggiormente sott’occhio, però, è Damien Inglis: l’ala francese, da giovane, era considerata un sicuro prospetto NBA. A Capo d’Orlando ci arriva per rilanciarsi dopo tre anni tra i Bucks e la D-League e non vorrà sprecare l’occasione.

Il quintetto: Engin Atsur, Justin Edwards, Arnoldas Kulboka, Damien Inglis, Mario Delas
Le riserve: Mario Ihring, Matteo Laganà, Giorgio Galipò, Mirza Alibegovic, Vojislav Stojanovic, Arturs Strautins, Denis Ikovlev, Jakub Wojciechowski
L’allenatore: Gennaro Di Carlo
La stella:
Damien Inglis

#9 – Grissin Bon Reggio Emilia

La Pallacanestro Reggiana vive una delicata fase di transizione tra il progetto degli italiani che portò a due finali Scudetto consecutive e il nuovo corso che vedrà un maggiore spazio per i giocatori stranieri. Tre dei giocatori italiani che hanno disputato almeno una finale in biancorosso, comunque, fanno ancora parte della compagnia: il rientrante Federico Mussini, Amedeo Della Valle (dato per lungo tempo in partenza) e Riccardo Cervi.

L’ultima notizia di mercato è stata forse la più importante nell’intera estate targata Grissin Bon: Julian Wright, arrivato nel finale della scorsa stagione per provare a dare nuova linfa ad una squadra in difficoltà, ha accettato l’offerta reggiana. Ha il talento per essere – come lo fu a Trento – uno dei migliori giocatori del campionato. L’altra firma di grande rilievo è stata quella dell’ex canturino Manuchar Markoishvili, che è però reduce da una stagione di stop per un infortunio. Il talento offensivo del georgiano è indiscutibile e – se sarà supportato da un’adeguata condizione fisica – potrà essere decisivo nella corsa ai Playoff di Reggio Emilia.

Non dà impressione – almeno sulla carta – di grande solidità, invece, la coppia di playmaker: entrambi giovani, entrambi italiani ed entrambi talentuosi, Federico Mussini e l’ex fortitudino Leo Candi hanno tuttavia una struttura fisica esile per un campionato in cui, in questo ruolo, molte squadre puntano su elementi di stazza che possano anche avventurarsi all’interno dell’area avversaria. Un altro punto negativo, per Reggio Emilia, è l’infortunio che costringerà l’ala estone Siim-Sander Vene a rientrare solo a stagione inoltrata.

Il quintetto: Federico Mussini, Amedeo Della Valle, Manuchar Markoishvili, Julian Wright, Riccardo Cervi
Le riserve: Leo Candi, Garrett Nevels, Niccolò De Vico, Siim-Sander Vene, Jalen Reynolds
L’allenatore: Massimiliano Menetti
La stella:
Julian Wright

#8 – Germani Basket Brescia

Brescia ha il grandissimo merito di essere riuscita a confermare il nucleo di una squadra che – da neopromossa – è già stata in grado di ottenere risultati soddisfacenti. Tra i confermati, spicca il nome di Marcus Landry, che un anno fa si conquistò il titolo di MVP del campionato dimostrando di essere assolutamente immarcabile per quantità e qualità delle sue soluzioni offensive. Non è da sottovalutare nemmeno la conferma di Lee Moore: arrivato in prova a Brescia nell’estate 2016, ha subito convinto coach Diana e – nonostante fosse l’americano più giovane del campionato – è stato preziosissimo per la Germani.

Il nucleo degli italiani, guidato ancora dai fratelli Luca e Michele Vitali, è stato impreziosito dall’arrivo di Brian Sacchetti: il figlio di Meo, soprattutto nelle ultime stagioni, ha dimostrato di poter essere un giocatore tatticamente fondamentale per la sua grinta e la sua capacità di giocare da quattro tattico al fine di aprire le difese avversarie con il suo tiro da tre punti. Ci sarà ancora anche David Moss, uno degli americani con più esperienza nel nostro campionato.

Il punto interrogativo per Brescia – al di là del cambio di centro tra Christian Burns e Dario Hunt su cui la Germani Basket sembra aver perso qualcosa dal punto di vista della qualità – resta la profondità del roster: sebbene i lombardi, rispetto a diverse rivali Playoff, possano fare affidamento sulla mancanza di impegni di coppa, la rotazione essenziale dovrebbe essere ridotta a sette elementi con pochi minuti qua e là da parte degli altri membri della panchina. Una coperta che potrebbe rivelarsi corta quando il campionato arriverà alle sue fasi decisive.

Il quintetto: Luca Vitali, Lee Moore, David Moss, Marcus Landry, Dario Hunt
Le riserve: Andrea Traini, Franko Bushati, Michele Vitali, Brian Sacchetti, Abdel Fall
L’allenatore: Andrea Diana
La stella:
Marcus Landry

#7 – Banco di Sardegna Sassari

Il club del presidente Sardara – che quest’estate ha varato anche un interessante progetto costruendosi di fatto una affiliata (Cagliari) in A2 – ha bruciato le tappe nel mercato e ha di fatto firmato tutti i giocatori nelle primissime settimane che hanno fatto seguito al finale di stagione. La riconferma è arrivata solo per Rok Stipcevic e Giacomo Devecchi, mentre per il resto i sardi hanno scelto la strada di una ricostruzione pressoché totale.

Da Avellino sono arrivati due buoni giocatori – seppure l’anno scorso il loro impatto non è stato trascendentale – come Levi Randolph e Shawn Jones. Sul mercato italiano Sassari ha puntato forte su Achille Polonara, che ha così lasciato Reggio Emilia dopo tre anni di permanenza. Il backcourt sarà formato dal veterano (classe 1984) Will Hatcher – probabile leader della squadra dopo le tante esperienze di rilievo in giro per l’Europa – e dalla guardia Scott Bamforth, che in carriera ha giocato con profitto per quattro stagioni nel massimo campionato spagnolo, riuscendo l’anno scorso a Bilbao a mantenere anche 14.5 punti di media.

Paradossalmente due degli elementi più interessanti si siederanno – almeno ad inizio partita – in panchina: Darko Planinic è un centro solido che ha sempre giocato ad alti livelli (anche con la sua nazionale), Dyshawn Pierre è invece un’ala canadese con un buon passato NCAA e che l’anno scorso – alla sua prima stagione europea – non ha decisamente sfigurato in Bundesliga con la maglia di Braunschweig. Sassari sembra dunque una squadra completa e di buon livello, ma lontana da quella che due anni fa fu in grado di trionfare nei Playoff.

Il quintetto: Will Hatcher, Scott Bamforth, Levi Randolph, Achille Polonara, Shawn Jones
Le riserve: Rok Stipcevic, Marco Spissu, Giacomo Devecchi, Jonathan Tavernari, Andrea Picarelli, Dyshawn Pierre, Darko Planinic
L’allenatore: Federico Pasquini
La stella:
Will Hatcher

#6 – Fiat Torino

L’anno scorso le grandissime ambizioni della società piemontese – che aveva allestito un quintetto da All-Star Game con Chris Wright, Tyler Harvey, Deron Washington, Jamil Wilson e D.J. White – si sono scontrate con una realtà del campo tutt’altro che positiva in relazione alle attese. Torino riparte di nuovo con la volontà di agguantare i Playoff e questa volta lo fa ampliando addirittura l’operazione, con un roster molto più lungo e una panchina che dovrebbe garantire dunque la possibilità di resistere ad eventuali scossoni ed infortuni nel corso del campionato.

Confermatissimo Deron Washington, il miglior glue guy (definizione usata per quei giocatori in grado di contribuire attivamente a tutte le fasi del gioco) dell’intera Serie A. DJ White è stato rimpiazzato con un altro centro di alto livello, ovvero quel Trevor Mbakwe che nella stagione 2013/2014 incantò Roma con la sua solidità. Poi in quintetto ci sarà anche l’esperienza portata dagli ex giocatori NBA Lamar Patterson (40 partite agli Hawks) e Sasha Vujacic (lunga militanza oltreoceano, soprattutto con la maglia dei Lakers).

Insomma, è il caso di dirlo, anche quest’anno Torino fa sul serio e la panchina allestita per questa stagione può far pensare ai tifosi piemontesi che questa sia veramente la volta buona: Luca Banchi (due volte campione d’Italia) avrà a disposizione i confermati Giuseppe Poeta e Valerio Mazzola, due stranieri (Jones e Stephens), il giovane David Okeke (che fu decisivo per la vittoria di Torino a Varese) e soprattutto Antonio Iannuzzi, uno degli italiani-rivelazione dello scorso campionato. Il roster sembra attrezzato per una stagione – che sarà impreziosita dalla partecipazione all’Eurocup – nei piani alti.

Il quintetto: Diante Garrett, Sasha Vujacic, Lamar Patterson, Deron Washington, Trevor Mbakwe
Le riserve: Giuseppe Poeta, Davide Parente, Andre Jones, David Okeke, Quinton Stephens, Valerio Mazzola, Antonio Iannuzzi
L’allenatore: Luca Banchi
La stella:
Deron Washington

LE ALTRE PUNTATE:
La lotta per non retrocedere
Le cinque migliori squadre

Filippo Antonelli