In attesa del posticipo di questa sera tra Pistoia e Brindisi (ore 20:45, diretta Eurosport Player), la seconda giornata di serie A ha offerto, dopo un esordio tutto sommato pronosticabile, una seconda giornata piena di sorprese. E la classifica reagisce di conseguenza: a punteggio pieno, insieme alle “solite note” Milano e Venezia, troviamo Torino, che si candida a pieno titolo come una pretendente alle zone altissime del campionato, e Brescia, capace di umiliare Avellino sul campo di casa. Invece sul fondo della classifica, insieme a Varese, Capo e Cremona, c’è anche Reggio Emilia, sconfitta nel suo fortino casalingo (che ha subito un restyling) da una coriacea Pesaro.

Fiat Torino – Banco di Sardegna Sassari 97-92
La seconda giornata si apre con l’anticipo del PalaRuffini, dove Torino batte meritatamente Sassari in una gara emozionante e spettacolare. I padroni di casa allungano nel secondo quarto grazie alle fiammate offensive di Andre Jones, ma la Dinamo rimonta con i suoi italiani Spissu e Polonara. La partita è aperta fino all’ultimo quarto, quando sale in cattedra il veterano di casa Torino, Sasha Vujacic. Lo sloveno mette 5 punti (dei 21 totali) preziosissimi nei minuti finali, Sassari non riesce a replicare e cade in trasferta. Decisive per gli ospiti le 25 palle perse, che arrivano soprattutto dai giocatori di maggior esperienza (5 di Stipcevic, 6 di un Bamforth intenso ma impreciso). Torino trova un Lamar Patterson da 20 punti, 5 rimbalzi e 7 recuperi, ma deve ringraziare soprattutto il suo asse play-pivot: 13 e 11 per Garrett, 13 e 8 con 26 di valutazione per Trevor Mbakwe, fondamentale nel secondo tempo, bravo anche a limitare il pariruolo Jones (MVP della prima giornata). 23 di Polonara e 14 di Spitcevic per gli ospiti.

Red October Cantù – Vanoli Cremona 97-80
Vince senza problemi in casa Cantù, che beneficia dello scambio di ruoli tra Sodini (ex-vice, ora capo allenatore) e Bolshakov. Il primo quarto è un assolo di Jeremy Chappell, che segna nei primi 10 minuti tutti i suoi 12 punti. Ma è nella seconda frazione che i padroni di casa scavano il solco decisivo, trascinati da un ispirato Randy Culpepper (17+7+7 per l’ex Besiktas). Cremona, come evidenziato anche da coach Sacchetti, è troppo “soffice” in difesa e concede a Cantù un ottima esecuzione offensiva testimoniata dal 54% da 2, 40% da 3 e 27 assist complessivi degli uomini di Sodini. Gli ospiti trovano nel neo arrivato Darius Johnson-Odom un insospettabile direttore d’orchestra con 8 punti e 9 assist, ma faticano a innescare il loro pivot Henry Sims, fermo a soli 4 punti in 17 minuti.

Umana Reyer Venezia – Dolomiti Energia Trentino 79-78
Si disputa a mezzogiorno il remake della scorsa finale scudetto: parte forte Trento, che sfrutta anche i problemi di falli dei lunghi di Venezia. La Reyer però rimonta grazie ad un ottimo Orelik (decisivo anche contro Varese) e arriva all’ultimo quarto in vantaggio di una lunghezza. Negli ultimi minuti si scatena l’ex Varese Dominique Johnson, che segna 8 dei suoi 16 punti nel quarto periodo e consegna la vittoria a Venezia. Venezia dimostra tutte le potenzialità del suo roster con una partita di sacrificio vinta appellandosi ai suoi uomini di maggior talento, Trento limita le palle perse (solo 8) ma, forse anche a causa dell’assenza di Gutierrez, non riesce a produrre una pallacanestro offensiva efficiente. Non bastano i 23 punti e 7 rimbalzi di Chane Behanan (ottimo inizio di stagione per l’ex Louisville) per gli ospiti, che pagano anche il 33% da 3 (da sempre punto debole della squadra di Buscaglia). Per i campioni in carica solo 2 uomini in doppia cifra, ma decisivi: Orelik con 24 e Johnson con 16.

Germani Basket Brescia – Sidigas Avellino 96-75
Arriva da Brescia il risultato più sorprendente della giornata, con gli uomini di coach Diana che strapazzano Avellino. Brescia vince nettamente secondo e quarto periodo e, con un Landry ancora non al 100% (16 punti ma ancora a secco da 3 l’MVP dello scorso campionato) trova in Michele Vitali un insospettabile jolly. L’azzurro chiude a 19 punti con 4/5 dalla lunga distanza (3 di queste triple nel secondo quarto, quando Brescia ha costruito il primo vantaggio importante della partita), cifre che coronano il 47% totale da 3 dei padroni di casa Avellino ha poco dai suoi pivot: Fesenko solo 5 punti e una condizione fisica ancora non ottimale, Ndiaye 2 punti e poca intensità difensiva. Per Brescia 4 uomini oltre i 15 punti: Moore e Landry con 16, Hunt e Vitali con 19, anche 8 punti e 11 assist per il solito Luca Vitali. Per Avellino 18 di Rich, 16 di Leunen e 14 di Wells.

Grissin Bon Reggio Emilia – VL Pesaro 95-102
Altra partita ad alto punteggio quella di Reggio, dove Pesaro riesce a ottenere la vittoria grazie alle giocate decisive dei suoi due leader, Dallas Moore e Emmanuel Omogbo. Per il play 29 punti e 10 falli subiti per 37 di valutazione di 40 minuti, mentre il lungo nigeriano chiude con 20 punti e 10 rimbalzi. La partita è in sostanziale equilibrio fino agli ultimi minuti, quando il capitano Marco Ceron piazza 9 dei suoi 12 punti, regalando a Pesaro una vittoria di prestigio su un campo difficile. Reggio scopre il “vero” Julian Wright (12+5+4 per il lungo ex Trento) e ha da Amedeo Della Valle una prestazione da leader (24 punti, anche se con 2 su 8 dalla lunga distanza), ma fa fatica con la sua giovane coppia di playmaker, con Mussini a 4 e Candi a soli 2 punti.

Virtus Bologna – Betaland Capo d’Orlando 88-52
Bologna massacra Capo d’Orlando al PalaDozza in una partita mai in discussione. I padroni di casa vincono tutti i periodi (compreso un terzo quarto da 18 a 4) e forzano Capo a 25 palle perse. Gli ospiti tirano con il 41% da 2 e il 26% da 3 e hanno un misero 24 di valutazione complessiva (contro 118 di Bologna). La Virtus ruota 9 uomini tutti tra i 17 e i 28 minuti, ma è Alessandro Gentile a distinguersi: dopo la prova opaca di Trento, l’ex Milano si fa perdonare e colleziona 17 punti, 11 rimbalzi, 6 recuperi e 5 assist per 28 di valutazione. Per Bologna anche 18 di Aradori, 12 di Umeh e 13 di Lawson. Per Capo 12 di Atsur, unico in doppia cifra.

 
RISULTATI E CLASSIFICA

Marco Mastrorilli