Quattro squadre già sicure delle poltrone “lussuose” dei playoff in serie D?
“Alt, frena! In quel gruppetto – ammonisce Alberto Barbarossa, coach dei Vikings Vergiate -, vorremmo inserirci anche noi”.
Un po’ per il gusto della sfida, molto perché strasicuro dei suoi mezzi e dell’eccellente lavoro svolto in palestra, il tecnico vergiatese, dopo il brillante playoff della scorsa primavera (la sua serie contro Bottanuco è considerata una delle più belle e avvincenti viste in categoria nel 2017), rilancia in maniera forte la candidatura del suo gruppo per un campionato di alto livello.
“Vergiate ancora più in alto? Perché non dovrebbe essere così ?– chiede Barbarossa -. Del resto al primo obiettivo da inseguire, quello di migliorare anno dopo anno, noi aggiungiamo il fatto che, con un anno di esperienza in più in categoria, e con una squadra a mio parere più forte e attrezzata, è giusto e legittimo alzare ancora di più l’asticella delle ambizioni”.

Vergiate, però, nel corso dell’estate ha cambiato un po’ il suo volto: in che modo?
“Dopo diversi campionati abbiamo salutato giocatori-pilastro come Mirelli, Rapetti e Ferrario, che nel corso degli anni hanno recitato ruoli importanti per la nostra ascesa e consolidamento. Così abbiamo cercato di ringiovanire il gruppo iniettando motivazioni e “fame”. Quindi, diamo un benvenuto a Drago, Moretti e Santaterra, terzetto di giovani interessanti in uscita da Gavirate, e a Sancio lungo esperto che abbiamo preso dalle minori piemontesi. Questo poker di giocatori, tutti con buone qualità tecniche e fisiche e grande attitudine al lavoro in palestra, ci darà sicuramente una mano per provare a spiccare il famoso salto di qualità”.

Vergiate, nel 2016-2017, ha spesso incantato per il suo attacco “bum-bum”, protagonista di partite oltre quota 100 e, comunque, di una pallacanestro con spiccata identità corsaiola: sarà così anche nel 2018?
“In realtà, speriamo di poter essere anche meglio perché, come dicevo, abbiamo inserito elementi più giovani e, come tali, ancora più adatti ad un basket che vorrei fosse ancora più aggressivo sui due lati del campo. Il nostro credo è correre a più non posso, superare tutti gli avversari sul piano dinamico e, poi, prenderci sempre tiri aperti, anche da 3 punti. Quindi, la nostra filosofia non cambierà di una virgola e, anzi – conclude sereno Barbarossa -, toccherà sempre più agli avversari cercare di limitare il nostro ritmo e fermare la nostra velocità di esecuzione”.

Massimo Turconi