Spending review. La parola d’ordine sarà più o meno quella. E i segnali che si vada nella direzione di una robusta revisione della spesa sono piuttosto chiari. A partire dal possibile taglio del costo dei campi. Tornando ad allenarsi stabilmente allo “Speroni”. Dopo l’esperienza di quest’anno allo Sporting Club di Rescaldina. Un’opzione (quella del ritorno a casa), che avrebbe dovuto essere automatica se solo fossero stati rispettati i tempi di allestimento dei nuovi terreni adiacenti allo stadio di via Cà Bianca (argomento già affrontato più volte). Ma tutto è fermo da parecchio e (a occhio e croce), difficilmente i lavori riprenderanno prima della tarda estate. Con conseguente slittamento della disponibilità a non prima della prossima primavera. In soldoni, un altro anno dovendosi arrangiare con gli attuali campi (nella foto). Meglio di niente. Ma non certo la soluzione ottimale. Soprattutto in relazione ad un manto erboso che non somiglia esattamente ad un biliardo.
Ma il contenimento del budget non riguarderà solo le infrastrutture. Rimbalzata da Patrizia Testa la proposta che ha tenuto banco nelle scorse settimane, la potenza di fuoco economica della Pro Patria è legata a doppio filo a quella della sua presidentessa. Salvo alcuni sponsor. Notabili, ma non certo decisivi. Tutto fa pensare quindi che (rispetto alla stagione passata), quella prossima metterà in conto spese più calibrate. Il che significa (molto probabilmente): qualche senatore in meno a favore di un numero più rilevante di giocatori “di categoria”. Discorso valido anche per la panchina dove la conferma di Javorcic è solo una delle piste vagliate.
Le mosse in oggetto sono comunque subordinate all’ufficializzazione dei nuovi superpoteri del DS (e DG?) Sandro Turotti. L’upgrade è già nei fatti. Se ne attende solo l’operatività. A meno di sorprese clamorose. Che (beninteso), non ci saranno.
Giovanni Castiglioni