Il Varese non ha più molto tempo, ma ci spera ancora e sta battendo diverse piste per coprire quei famosi 300 passi che mancano alla Serie C, ovvero i 300mila euro a fondo perso che sono richiesti per presentare la domanda di ripescaggio. Il “no” definitivo non è ancora arrivato perché “abbiamo ancora in ballo qualche discorso con qualche potenziale sponsorizzazione”. In ballo anche quelle di maglia: “Non vogliamo svenderle” A spiegarcelo è direttamente il presidente Aldo Taddeo, in un pranzo con la stampa nella splendida cornice del Gran Hotel Billia di Chatillon. Al tavolo anche il diretore generale Paolo Basile: “Andare in C sarebbe una grande occasione per una piazza come la nostra – le sue parole -. Sarebbe un campionato più dispendioso, ma potremmo contare su maggiori entrate dal punto di vista finanziario. Abbiamo visto come è difficile la Serie D, campionato in cui vince una sola. Ci aspettavamo maggior aiuto dalle istituzioni, ma va bene così”.
Lunedì, Gravina, presidente della Serie C, ha comunicato alla società che il posto nella terza serie italiana c’è in quanto a farne rischiesta non saranno più di quattro club. La scadenza per presentare la domanda è venerdì alle ore 13, domani allo stesso orario il Varese comunicherà ufficialmente se riuscirà o meno a presentare la richiesta di ripescaggio.
“Siamo tranquilli perché per la Serie D abbiamo il budget” aggiunge Taddeo. “In due messi io e Paolo abbiamo tirato fuori 700mila euro. Stiamo risolvendo i problemi e ci stiamo anche tutelando”.
Sul discorso dei rimborsi spese e delle vertenze presentate da tre giocatori dice: “C’era un patto tra gentiluomini per sistemare tutte le pendenze e qualcuno non l’ha rispettato – spiega -. Ora vedremo”. Finito il pranzo, i dirigenti hanno raggiunto la squadra al centro sportivo per assistere all’amichevole in famiglia. Queste le loro impressioni sul gruppo: “Ragazzi sereni e vogliosi di fare, un gruppo vincente”.
Elisa Cascioli