Nel panorama dei settori giovanili nostrani, il Torino club di Gallarate è una delle realtà più longeve e illustri, con un passato e un presente che emanano fascino. Negli ultimi anni, la società granata ha saputo rinnovarsi e confermarsi tra i vivai di riferimento per tutto il movimento giovanile provinciale. Ci accompagnerà alla conoscenza del mondo granata, il direttore sportivo Secondina Sandri che, dopo esperienze dirigenziali in altre realtà calcistiche, anche di livello professionistico, è tornata nello staff dirigenziale granata.

Segno più evidente del rinnovamento granata è la denominazione del club, dallo storico Torino club all’attuale Torino club Marco Parolo. Origini e presente del club granata sono legate da un filo rosso rappresentato da persone in carne e ossa che, ieri come oggi, fanno parte dell’organigramma societario e, con il loro quotidiano impegno, continuano a veicolare e trasmettere ai giovani i valori di serietà, rispetto e umiltà. Il sodalizio di Gallarate nasce nel 1962: fondatori un gruppo di amici animati dalla passione per il calcio e per il Torino. I promotori, Mario Gnocchi e Giancarlo Moroni, oggi ancora attivi in società, Giulio Delpini e Mario Fumagalli.

Da sempre quella del Torino club è una storia legata al settore giovanile, attività svolta con giovani dai 6 ai 16 anni, che inizia sul campo di via Montello 74 a Gallarate. Il campo sportivo di via Montello è, oggi, uno dei segni più tangibili del nuovo corso granata. Rinnovato nel fondo, ora in sintetico performante, agli spogliatoi e alla tribuna, rappresenta la base strutturale, ancora in corso d’opera, della presidenza del calciatore professionista, attualmente in forza alla Lazio, Marco Parolo.
Secondina Sandri ci ricostruisce con precisione e trasporto i passaggi che hanno portato, tre anni fa, Marco Parolo alla presidenza del club di Gallarate: “Marco Parolo è un ragazzo cresciuto calcisticamente nel nostro settore giovanile e a noi è sempre rimasto legato. Anche quando non aveva nessun ruolo, abitando vicino al campo di via Montello, è sempre venuto a farci visita e a vedere giocare le nostre squadre. Quando sono ritornata al Torino club, in veste di direttore sportivo, proprio il continuo contatto e il legame affettivo testimoniato da parte di Marco, sono state le basi sulle quali, io e gli altri dirigenti abbiamo iniziato a progettare un suo diretto coinvolgimento in società. Il rapporto con Marco è simbolicamente datato 25 aprile 2001, ossia l’esordio del Torino club Marco Parolo, in un contesto prestigioso come il torneo “Europa Legue” di Barcellona”.

Il Torino club Marco Parolo è un progetto serio, che si fonda sul rinnovamento strutturale e la continuità della tradizione granata rappresentata dalle persone, i valori educativi e le competenze calcistiche: “Ci tengo a precisare che la presidenza di Marco Parolo sia effettiva e non di facciata. Marco, oltre a esseresempre aggiornato sull’andamento della società e delle nostre squadre, in fase di avvio ha contribuito concretamente a dare credibilità al nostro progetto nei confronti dell’Amministrazione pubblica di Gallarate. La vicinanza e il coinvolgimento diretto di Marco Parolo poggiano su basi solide rappresentate dalla serietà della persona, del progetto, che prevede un importante impegno economico e, come detto, del forte legame umano che lo unisce ai colori granata”.
L’aspetto strutturale è uno dei cardini del progetto granata, come ci illustra Secondina Sandri: “Tutti i nostri impianti sono di proprietà comunale e ci sono stati concessi in utilizzo esclusivo sulla base di un progetto che prevede importanti investimenti economici. Al totale riammodernamento del campo sportivo di via Montello, comprensivo della ristrutturazione degli spogliatoi e della tribuna, inaugurato il 29 maggio di questo anno, nel quale, insieme alla presenza della società di bocciofila con i suoi tre campi, è prevista la prossima realizzazione di una palestra per permettere l’attività calcistica al coperto, vanno ricordati gli interventi migliorativi compiuti nel campo sportivo di via Passo Sella, con il rifacimento del manto erboso. Il progetto del Torino club Marco Parolo ha la solidità delle strutture, l’equilibrio economico dei nostri conti e la passione e competenza delle persone coinvolte”.

Proprio sulle persone il Direttore sportivo ci tiene a menzionarle tutte, mettendo in evidenza la preziosità del contributo di ognuna di loro: “Le persone come sempre sono l’elemento decisivo. Il Torino club Marco Parolo riflette quello che è la società e il nostro lavorare in squadra che, come tutte le buone squadre, prevede un’organizzazione, con ruoli chiari e condivisi. Insieme a me nel quadro dirigenziale ci sono il Direttore tecnico, Carlo Bertolini, e il vice presidente, Celestino Ciambelli, l’ex segretario Dante Bianco, l’attuale segretario Mattia Cappellazzo, Sergio Perna La Torre, che cura i rapporti con gli arbitri, e uno staff dirigenziale femminile che lavora a stretto contatto con me, composto da Francesca Martinez, Barbara Luoni e Stefania Perillo. Insieme alle figure dirigenziali collaborano l’architetto Fiorenzo Scaburri e l’avvocato Roberto Bianco”.

A fianco alla dirigenza le figure operative, che agiscono sul campo e fuori, dando corpo e sviluppo all’attività granata, nella quale l’attenzione al ragazzo e alla famiglia si esplicita nella scelta delle persone e delle loro funzioni. Si parte dagli allenatori, i più vicini ai ragazzi: “Siamo una scuola calcio élite e in linea con i requisiti richiesti, tutti i nostri allenatori del settore agonistico, ma non solo, sono diplomati Uefa B. Tra questi voglio citare, Giulio Delpini e Marco Praderio, entrambi da sempre nel nostro organico. Sono allenatori che hanno contribuito alla crescita personale e alla formazione calcistica di migliaia di ragazzi tra cui anche quella di Marco Parolo; c’è un nuovo ingresso, ossia quello di Patrizio Sala, mister dei 2004”.
L’articolazione dell’attività granata la si percepisce dai profili delle persone che collaborano con gli allenatori: “A degli allenatori e in collaborazione nello sviluppo del percorso calcistico e di crescita dei nostri ragazzi abbiamo Mattia Lavarda, laureato in Scienze motorie, che agisce trasversalmente a tutte le formazioni sviluppando un progetto motorio che, rapportato alle fasce d’età, ha come cuore la prevenzione degli infortuni. Con i bambini più piccoli, ossia i nati nelle annate 2009, 2010 e 2011, c’è Massimo Frigo, anch’egli laureato in Scienze motorie, che segue quello che abbiamo definito un percorso di crescita con il rilevamento di dati di carattere fisico, cognitivo e traumatico, che vanno a definire una scheda di valutazione del singolo atleta. Per quanto riguarda l’ambito medico, abbiamo Eva Parolo, in qualità di medico sociale e una psicologa, Elisabetta Clerici, la quale, là dove emerge l’esigenza, oltre a sostenere, in accordo con le famiglie, colloqui individuali con i giovani, da questa stagione, opera direttamente sul campo affiancando gli allenatori e curando l’aspetto relazione con i ragazzi e i dirigenti”. Da buon manager Secondina Sandri conosce l’apporto indispensabile anche di figure meno in vista: “Voglio ricordare anche le funzioni preziose nella cura dei campi di Patrizio Manta e Roberto Chiaravalli, e dei due nostri autisti di pulmini, Andrea e Maurizio, tutte persone che contribuiscono in modo essenziale al funzionamento dell’organizzazione”.

Per concludere i numeri  e obiettivi stagionali della realtà granata: 260 tesserati, suddivisi in 20 squadre con tutta la filiera di annate e categorie. Gli obiettivi nell’attività giovanile di corta e lunga gittata sono chiari: “Con tutti i nostri ragazzi la priorità di percorso è trasmettere i valori granata di umiltà, serietà e impegno accompagnata dal loro miglioramento calcistico. Per quanto riguarda questa stagione, alivello di attività agonistica, puntiamo a ritornare sul palcoscenico dei campionati regionali. L’operato dei nostri allenatori e la qualità dei nostri ragazzi ci fanno essere ottimisti”.

Marco Gasparotto