Se nella prima metà del 2017 Saturno aveva congiurato discretamente contro, la seconda si apre (e si chiude) con astri decisamente favorevoli. Dalle delusioni (o dagli errori), dell’annata sportiva precedente all’orizzonte benevolo di quella in corso. Il passo è solo apparentemente breve.

LUGLIO
busto arsizio varese presentazione pro patria i nuovi giocatoriIl fatto. Giovedì 20 è il giorno del raduno. Abbronzature affilate, buoni propositi e quel pizzico di retorica che ammanta ogni varo di una nuova stagione. Ma il karma è cambiato mentre la linea viene tracciata direttamente dalla proprietà. Parola d’ordine? Concretezza.
Il personaggio. Tutto gira intorno a lei. Ovvero a Patrizia Testa, chiave di volta dell’architettura (non solo economica) biancoblu. Femminilità indiscussa ma anche (a volte), imperativi categorici. Come quando detta l’obiettivo aziendale: “Quest’anno mi aspetto risultati”. Insomma, non fiori ma opere di bene.
La frase. Il controcanto è affidato a Sandro Turotti, regista di un’estate ad alto tasso di mercato: “La Pro Patria è in questa categoria per primeggiare. In qualche modo ci tocca. Ma è anche molto dura. Perché ci sono squadre con budget pari al nostro o anche superiore. E, oltre ai soldi, servono anche le idee”. Senza lilleri non si lallera. Ma anche mandare la fantasia al potere ha sempre il suo perché.

AGOSTO
Il fatto. Dopo un precampionato da 6 vittorie e 29-1 di score, la Pro Patria viene eliminata ai rigori dal Como nel turno d’esordio di Coppa Italia. Drammi? Non è il caso. Ma la sensazione di una calcolata uscita prematura rimane più che viva.
marnate varese amichevole pro patria marnatese calcio gucciIl personaggio. Titolare, o non titolare, questo è il problema. Almeno visto da fuori. Perché da dentro (forse), è tutta un’altra cosa. Il dubbio in questione coinvolge Niccolò Gucci. Con 7 reti è l’attaccante di Bagno a Ripoli il capocannoniere tigrotto sotto l’ombrellone.
La frase. Splende il sole e pensi che prima o poi pioverà. Piove e sai che il sole è sempre dietro l’angolo. Ce l’ha insegnato Bertoldo. Nel caso di specie, il goriziano Pettarin, a stretto giro di posta dall’eliminazione con i lariani: “L’anno passato a Mestre abbiamo perso la prima in Coppa ai rigori e poi abbiamo vinto il campionato…”. Amuleti ne abbiamo? 

SETTEMBRE
Esultanza post LeccoIl fatto. Il 3 si comincia subito a fare sul serio con il clasico allo “Speroni” contro il Lecco. Tensione? Macchè! La spazza via tutta Marito con doppietta da tre punti e prestazione da spedire direttamente ai posteri. Se il campionato si vede dal mattino, la direzione presa è quella giusta.
Il personaggio. Stare alla larga dal capitano (5 reti in 4 gare settembrine) è da sofisti. Ma siccome lo si è già fatto a giugno, il Giuanìn Zaro (veterano 23enne con il biancoblu tatuato a vista) è un’alternativa più che credibile.
La frase. “Ho la fortuna di giocare con due che non c’entrano nulla con la categoria“. Ipse dixit di Gucci a proposito del tandem Santana/Le Noci. Tutto vero. Anche se per Beppegol (al momento), la fama va ancora confortata dai numeri.

OTTOBRE
Il fatto. Domenica 15, ore 16.55 (o giù di lì). La Pro Patria si fa raggiungere sul 3-3 al 96’ dal Pontisola in 10 dopo essere stata sopra 2-0 prima e 3-1 poi. Roba da non crederci. Ma anziché abbattere la truppa, il triplice schiaffo 20-pro-patria-pontisolaservirà da sferzata a futura memoria.
Il personaggio. Pedone imperversa, Guadagnin e Mangano si scambiano il testimone tra i pali, Pettarin si mette in tasca la mediana…Si potrebbe continuare (quasi) all’infinito. La mandrakata del mese (forse dell’anno) è però Matteo Arrigoni fintissimo centravanti a Lumezzane. Il coniglio più stupefacente estratto dal cilindro di Javorcic e l’icona del sapersi arrangiare nell’emergenza.
La frase. Occhi (semi)lucidi e parole calibrate. Il post Virtus Bergamo dello spalatino è di quelli da appuntarsi al petto: “Sono orgoglioso di fare parte di questo gruppo. Oggi era molto difficile. Questa è la nostra squadra. Ha sbagliato, ha visto e ha reagito”. Tu chiamala se vuoi empatia.       

NOVEMBRE
santana-serafiniIl fatto. Il giorno di Ognissanti è anche il Serafini Day. Cioè, Nonno Teo torna allo “Speroni” con il suo Ciserano e il popolo biancoblu lo celebra a dovere. Non c’è Santana (infortunio). Ma il dualismo tra il capitano del passato e quello del presente varrebbe tranquillamente un trattato antropologico.
Il personaggio. Corri Francesco, corri! Non sarà Forrest Gump, ma quanto a correre Francesco Gazo dà la paga a tutti. Per farlo uscire contro la Bustese serve la forza pubblica. E dopo la partita (nonostante la stecca al ginocchio), l’unico pensiero dell’ex Varese è per la ripresa degli allenamenti del martedì.
La frase. Prima (e unica) sconfitta il 19 con la Pergolettese. Decide Ferrario e Ivo Molnar (suo malgrado) sale sul banco degli imputati. A dispetto dei complimenti risarcitori del mister: “Quando prendi gol, da difensore, non puoi mai essere contento”. La pasta del fiumano è questa. Prendere o lasciare. E la Pro Patria (ovviamente) prende. 

DICEMBRE
Il fatto. Tanto rumore per nulla. O qualcosa del genere. L’attesissima sfida al vertice del 17 a Darfo regala un dietetico 0-0 blindando il titolo d’inverno. Gruppo ancora compatto ma stare davanti è sempre meglio che inseguire. Lapalisse (o Catalano) non potrebbero che convenire.
Il personaggio. Sconosciuto ai più ma ben noto all’interno dell’ambiente tigrotto, Romeo è il factotum dello “Speroni”. La ribalta concessa sul palco del “Sociale” alla festa degli auguri è un tributo alla genuina passione, al lavoro oscuro e allo spirito di squadra.
busto arsizio festa auguri pro patriaLa frase. Parecchie critiche, qualche pregiudizio, attese in larga parte tradite. Il primo bilancio del ritorno a Busto di Riccardo Colombo è quantomeno in chiaroscuro. Prima del repentino riscatto del campionato in corso. Quando abbiamo recuperato il fagnanese che conoscevamo. La chiosa al suo personalissimo cartellino è dialetticamente incisiva: “Forse ci ho messo un po’ ad adattarmi alla categoria. I 20 mila di Salerno non sono quelli di qualche campo della D. Ma devo dire che ho sempre dato il massimo”. Esperienza individuale che diventa patrimonio collettivo. Sembra una forzatura. E invece è l’essenza del 2017 della Pro Patria.
LEGGI ANCHE:
LA PRO PATRIA DA GENNAIO A GIUGNO

Giovanni Castiglioni