Varese Como (9)Episodio gravissimo al “Franco Ossola” in occasione del derby di Serie D tra Varese e Como. Una partita che è tornata ad essere a “porte aperte” dopo il divieto di 8 anni fa, ultima volta in cui si erano incrociate, in seguito ai tafferugli avvenuti fuori dallo stadio al termine del famoso 0-0 del ’98.

Anche la partita di oggi però si è macchiata di un bruttissimo momento stavolta avvenuto addirittura all’interno dello stadio, a pochi minuti dall’inizio, davanti agli occhi di tutti, anche di bambini e ragazzi delle giovanili che la società ha voluto sugli spalti in una sfida così bella, alcuni di loro si sono anche dovuto prontamente spostare dalla parte opposta dei Distinti. Con le forze dell’ordine intervenute troppo tardi. Una rissa tra le due tifoserie, che sono riuscite a venire a contatto scavalcando facilmente la recinzione, e che ha fatto sospendere la partita per circa cinque minuti.

Varese Como (5)Sicurezza impeccabile fuori, con controlli agli ingressi e perquisizioni. All’interno invece una grave pecca.

Cosa è succeso? Prima dell’inizio del match, secondo alcuni testimoni, c’è stata una sassaiola fuori dall’impianto tra le tifoserie estreme che sono state fatte entrare a cinque minuti dal fischio d’inizio. I tifosi del Como sono arrivati allo stadio a piedi scortati dalle forze dell’ordine e prima di entrare sugli spalti hanno atteso qualche minuto, stessa così per gli ultras del Varese.
Ad entrare per primi gli ultras biancorossi a partita già iniziata, poco dopo è toccato ai 500 comaschi che si sono immediatamente diretti verso la recinzione del settore “neutro” che separa la Curva Sud dai Distinti sfidando i rivali. Lo stesso hanno fatto i Blood Honour non tirandosi indietro alla provocazione. C’è stato Varese Como (7)un tentativo di mediazione che è servito a poco. Il primo a oltrepassare la recinzione è stato un ultras lariano che si è scagliato verso gli avversari, a loro volta entrati nel settore cuscinetto scavalcando la recinzione. A quel punto è scoppiata la rissa con tanto di lancio reciproco di torce e petardi e poi bombe carta e fumogeni. Dagli insulti verbali ai in pugni in faccia nel giro di qualche minuto e poi giù manate, calci e cinghiate per circa una decina di minuti mentre la polizia era fuori.

Nel frattempo la gara è stata sospesa e le forze dell’ordine hanno fatto il loro ingresso nel settore, non con poche difficioltà, per dividere i tifosi e ristabilire l’ordine. Dopodiché sono rimasti a sorvegliare l’area sino a fine match.

Oramai peró era troppo tardi. Pensarci prima no? I disordini erano sicuramente prevedibili e scoprono un nervo. Il caro, vecchio “Franco Ossola” ha delle pecche dal punto di vista della sicurezza. E’ facile scavalcare le recinzioni e non è la prima volta. Era già successo nella finale playoff di C1 contro la Varese Como (8)Cremonese. Qualche tifoso ospite, durante il rigore del Varese fischiato sotto alla Curva Sud, aveva scavalcato, ma verso il campo, poi era stato bloccato subito sulla pista d’atletica senza riuscire ad arrivare sul terreno di gioco.

Il Varese rischia una pesante sanzione oltre alla possibilità di giocare a porte chiuse i prossimi incontri e il possibile divieto di trasferta. Per questo si attenderà la decisione del giudice sportivo di domani.

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Elisa Cascioli
(foto Luca Mutti)