L’ANDATA – Che il campionato di serie D non sarebbe stato una passeggiata il Varese l’aveva capito già alla quarta giornata quando, dopo tre successi per 1-0 due dei quali in trasferta, si era dovuto inchinare al Borgosesia di Alessio Dionisi, capace di segnare tre reti e di impartire una lezione di calcio al “Franco Ossola”. Il secondo “bagno d’umiltà” il Varese lo fece all’ottava giornata  sul campo che della Caronnese, che domenica prossima sarà di scena a Masnago. La squadra di Baiano, reduce dalla  vittoria casalinga sul Pinerolo, era scesa in campo decisa a fare risultato ed era partita con il piede giusto ma bastarono cinque minuti alla Caronnese per rimettere i biancorossi con i piedi per terra. Al 23’ Galli corresse di testa verso la porta una palla crossata da Redaelli, la sfera sbattè contro una gamba di Ferri e mise fuori causa il portiere Pissardo. Al 28’ un fallo di Rolando nella propria area procurò alla Caronnese un calcio di rigore, trasformato dall’esperto Corno. I biancorossi, rimasti senza timoniere dal 37’ a causa dell’espulsione di Baiano per proteste, riuscirono ad accorciare le distanze solo all’86’, con un tiro dal dischetto di Marco Giovio, propiziato da una caduta di Rolando nell’area avversaria.

I PRECEDENTI – L’incontro del 23 ottobre scorso è stato il primo confronto in campionato nella storia delle due squadre che però erano reduci dalla partita di Coppa Italia che, il 28 settembre, aveva visto i rossoblù caronnesi espugnare il “Franco Ossola” ai calci di rigore. I due allenatori, Ramella e Gaburro, mandarono in campo due formazioni rimaneggiate che diedero vita a un incontro scialbo, conclusosi a rete inviolate. Nella “lotteria” dei rigori il Varese fu condannato alla sconfitta e all’eliminazione dagli errori dal dischetto di capitan Luoni e del bomber Scapini.

STORIA ROSSOBLU’ – La Caronnese nacque nel 1932 e prima del secondo conflitto mondiale giocò in Prima Divisione. Nel dopoguerra ha disputato prevalentemente i campionati regionali di Promozione e di Eccellenza fino al 2009, quando la fusione con il Turate nella nuova società InsubriaCaronnese-Turate le permise per la prima volta di giocare nel campionato di serie D, una categoria che ha conservato anche dopo il repentino divorzio dalla società comasca.Al termine della scorsa stagione, conclusa al secondo posto nel girone A della serie D,  la Caronnese aveva acquisito un doppio diritto di partecipare al campionato di Lega Pro, sia come vincitrice dei play-off sia in virtù della promozione diretta, maturata dopo la rinuncia del Bellinzago, primo classificato, successiva al fallito tentativo di fusione con il Varese. L’entità dell’onere finanziario che avrebbe dovuto sostenere, soprattutto per la messa a norma del campo (essendo del resto inagibile il vicino stadio di Saronno) ha indotto la dirigenza della società a rinunciare a una promozione che sarebbe stata storica.

CAMMINO CARONNESE – La squadra di Caronno Pertusella occupa in classifica il quarto posto con 44 punti, solo tre in meno di Cuneo e Varese, che precedono di due punti il Chieri. I rossoblù hanno vinto la metà dei ventiquattro incontri disputati finora; dell’altra metà otto sono finiti con un pareggio e solo quattro con una sconfitta. Dei dodici successi ben cinque la Caronnese li ha ottenuti fuori casa a Inveruno (3-1), Voghera (4-0), Legnano (1-0), Gozzano (1-0) e Verbania (1-0). Imbattuti e spesso “corsari” in trasferta, i rossoblù si sono però dimostrati vulnerabili tra le mura amiche. A Caronno hanno fatto bottino pieno il Borgosesia (1-0), il Chieri (3-0), il Cuneo (1-0) e l’Inveruno (4-2).

f.b.