Sesta giornata di campionato per la Openjobmetis, che dopo il bel successo interno su Pistoia si appresta ad affrontare un’altra sfida casalinga – la quarta nelle prime sei giornate – per ospitare la Dolomiti Energia Trentino. I bianconeri arrivano a questo appuntamento a pari punti in classifica con Varese e con grande voglia di riscatto. Coach Attilio Caja ha presentato la sfida ai microfoni della Sala Conferenze del PALA2A:

«Leggendo i commenti di Sutton e Buscaglia, si può evincere che troveremo una squadra agguerrita, che ha consapevolezza nei propri mezzi e ha grande fiducia. A detta loro hanno assolutamente bisogno di questa vittoria. Questo ci deve far mettere grande attenzione: bisogna pareggiare la loro energia e il loro atletismo. Ne fanno un’arma molto importante perché hanno giocatori di grande intensità».

«Dal punto di vista tecnico, dobbiamo cercare – ha proseguito il coach – di limitarli nell’uno contro uno perché sfruttano spesso queste situazioni e tirano molto da due punti. Cercano spesso il contropiede, vanno molto vicino a canestro e si muovono benissimo senza palla. In virtù del loro atletismo, subiscono molti falli. Dobbiamo adottare degli accorgimenti per giocare una partita di squadra in difesa. Alcuni dei loro giocatori aiutano col tiro da tre punti e danno una doppia dimensione alla squadra».

L’allenatore ha posto alcuni obiettivi per il miglioramento della squadra: «Vogliamo continuare sull’onda delle buone prestazioni che abbiamo fatto fino ad ora sperando che ognuno faccia la sua parte. Va bene avere tanti protagonisti, ma dobbiamo provare col tempo ad avere un equilibrio: l’obiettivo per i giocatori non è alternare partite da 5.5 a partite da 8, ma offrire tutte prestazioni da 6.5/7».

Il successo su Pistoia è stato importante per Varese ed è stata oltretutto una gara da cui la Openjobmetis può trarre qualche insegnamento: «Dobbiamo portarci dietro una prova difensiva che ci ha aiutato molto nei momenti di difficoltà: ci sta che in alcune situazioni si possa far fatica, basta non farsi prendere dall’emozione e continuare a giocare la nostra pallacanestro. Wells e Avramovic ci hanno dato una spinta e sono stati eccellenti».

Il prossimo passo per Varese potrebbe essere migliorare le percentuali da tre: «Abbiamo giocatori, come Tambone, Avramovic e Ferrero, che stanno avendo percentuali inferiori rispetto ai loro standard. Wells, invece, tira molto bene da tre e male da due. Non ci aspettiamo che ogni giocatore faccia la sua miglior stagione in carriera, ma quantomeno che si attesti sui suoi livelli abituali. Siamo sicuri che questo succederà con il tempo».

«Anche perché – ha continuato Caja – contro Trento non è la partita più semplice per cercare il giorno interno: la loro difesa usa il corpo e le mani, cerca sempre la palla rubata. Riempiono molto l’area e sono aggressivi sulle linee di passaggio, magari concedendo qualcosa in più sul perimetro. Non bisogna esagerare a cercare l’area per evitare quelle palle perse che attivano il loro contropiede».

Il coach, inoltre, non ritiene che la partecipazione dei bianconeri alla Eurocup possa essere un fattore: «Hanno una rosa lunga, in panchina hanno Forray, Flaccadori, Franke, Silins e Baldi Rossi: non sarebbe un quintetto titolare malvagio per molte squadre di A. Della loro squadra, pur rispettando la debordante fisicità di Sutton, invidio e temo Forray, Baldi Rossi e Flaccadori perché sono giocatori di energia, esperienza, agonismo e letture. Inoltre hanno mantenuto uno zoccolo duro e questo li aiuta nei momenti di difficoltà».

Caja ha poi analizzato la questione del ritmo da cercare per una partita di questo tipo: «A loro piace il gioco di corsa e il contropiede porta loro tanti punti. Ci vuole equilibrio da parte nostra, non dobbiamo andare mai sovraritmo: noi non ci possiamo permettere punteggi alti con nessuno, una partita con tanti possessi non ci conviene».

Infine, il coach ha spiegato il minutaggio altalenante del sesto uomo Hollis: «Dipende tutto da come gioca difensivamente: lui ci prova sempre, ma non è detto che ci riesca anche in base alle caratteristiche degli avversari. Io non faccio i minutaggi prima della partita, vedo un po’ come va in corsa. Settimana scorsa Damian ha avuto un buon impatto e infatti ha giocato 25 minuti».

Filippo Antonelli