I Playoff a Masnago, una storia partita nel 1977 con la prima edizione del campionato di Serie A per cui venne prevista la post-season. Per Varese, al termine di una serie finale contro la Virtus Bologna vinta per 2-0, fu subito Scudetto. L’ottavo della storia biancorossa, il sesto vinto a Masnago (durante le stagioni 1960/1961 e 1963/1964, la Pallacanestro Varese campione d’Italia giocava nella palestra di via XXV Aprile). Al Lino Oldrini una partita di Playoff mancava da cinque anni, un’eternità per un pubblico abituato se non più a vincere, quantomeno a respirare basket di altissimo livello.

L’epilogo dell’ultima gara di Playoff a Masnago – prima di gara 3 contro Brescia – fu amaro e dolorosissimo: 7 giugno 2013, Varese-Siena 69-82 in gara 7 della semifinale Scudetto. La fine del sogno per un gruppo fantastico che aveva saputo stregare gli appassionati di basket di tutta Italia e che aveva di fatto comandato la classifica della regular season dalla prima all’ultima giornata. I ragazzi di Caja hanno anche questo compito, pur non avendo le ambizioni di quel gruppo: permettere al pubblico di Masnago di fare pace con i Playoff. Che non vuol dire raggiungere quel traguardo che Dunston e compagni hanno soltanto sfiorato, ma quantomeno partecipare a una serie (o magari anche a più di una…) senza rimpianti e senza strascichi.

La serie con Brescia è un affare difficile per la Openjobmetis, non poteva essere altrimenti. La squadra di coach Diana si è attestata nelle prime posizioni fin da inizio campionato e si è sempre mantenuta ad alta quota. Varese, invece, è stata costretta a un folle inseguimento da un girone d’andata contrassegnato da undici sconfitte, anche se alcune di esse sono arrivate per episodi nei finali di gara in seguito a prestazioni comunque positive. I biancorossi, dunque, non potevano pensare che la magia del girone di ritorno bastasse di per sé anche per affrontare il gradino successivo.

Brescia, pur colpita in gara 1 da un primo tempo di alto livello della OJM, non si è fatta abbattere nel morale ed è rientrata in campo nella seconda metà di gara alzando l’asticella della propria difesa. Varese, come non accadeva da diversi mesi, è andata sotto dopo quasi 30 minuti di vantaggio ininterrotto e non ha saputo trovare soluzioni soprattutto alle capacità di Moss di rompere sul nascere i giochi avversari: sono arrivate, non per niente, 16 palle perse complessive, un numero alto per una squadra solitamente abituata a gestire bene ritmi e possessi.  Questa serie, anche per questi dettagli, può trasformarsi in una partita a scacchi.

La sfida tra Varese e Brescia, infine, si gioca molto sulla tenuta difensiva perché in campo ci sono due squadre maggiormente improntate sul subire un punto in meno piuttosto che sul segnarne uno in più. Ecco perché, in un contesto di questo tipo, è solitamente la squadra più lucida, più attenta e più fredda ad uscire dal campo vittoriosa. Masnago deve conferire alla Openjobmetis la grinta e la tranquillità per giocare il suo basket fatto di chiusura dell’area, di circolazione di palla e di corsa in campo aperto ogni qual volta gli avversari concedono una possibilità di transizione. Il pubblico di Varese non può chiedere nulla a questi ragazzi, che hanno già fatto un campionato straordinario, ma sicuramente sogna di tornare ad esultare nel suo Palazzetto in una partita di Playoff. Gara 3, dunque, può essere la grande occasione.

Filippo Antonelli