Non si può definire una sorpresa perché budget e ambizioni di classifica proiettavano sin dall’inizio del campionato i piemontesi nella fascia più alta, però la Fiat è comunque una delle formazioni che ha maggiormente migliorato il proprio rendimento rispetto alla passata stagione. I gialloblù stanno infatti vivendo un periodo estremamente positivo in campo nazionale e continentale (partecipano all’Eurocup).
L’infortunio di Trevor Mbakwe (13.1 punti e 7.1 rimbalzi di media) non ha spaventato i giocatori a disposizione di Luca Banchi, che pur senza un punto di riferimento di tale livello sono stati capaci di sconfiggere il Bayern Monaco in coppa e la (ex) capolista Brescia in campionato. Decisivo in tal senso il salto di qualità di Antonio Iannuzzi (5.5 punti e 2.8 rimbalzi), che ha visto inevitabilmente crescere il suo minutaggio e ha sfruttato l’occasione: contro Brescia (12 punti con 5/7 dal campo e 5 rimbalzi) è stato tra i migliori in campo.
A fare le fortune di Torino c’è anche il reparto esterni, composto da elementi di sicuro rendimento come Lamar Patterson (13.2 punti e 4.9 rimbalzi), il veterano NBA Sasha Vujacic (12.7 punti con il 39.1% dall’arco) e il sorprendente playmaker DianteGarrett (10.6 punti e 5.2 assist). Chiude il quintetto il solito Deron Washington (9.2 punti e 6.9 rimbalzi), che si trova forse ancora più a suo agio quando può cedere il peso dell’attacco a realizzatori di prima fascia per concentrarsi su difesa ed intangibles.
La Fiat non ha probabilmente una profondità degna di squadre come Venezia e Milano, ma può comunque pescare dalla panchina qualche elemento di qualità: su tutti il playmaker Giuseppe Poeta (5.4 punti e 2.3 assist), ma anche il sempre solido Valerio Mazzola (4.4 punti e 1.9 rimbalzi), il giovane in rampa di lancio – decisivo in Varese-Torino dello scorso campionato – David Okeke (3.8 punti e 3 rimbalzi) e la guardia Andre Jones (4.9 punti con il 40% da tre), capace in talune gare di mettersi in mostra.
Occhio a… Sasha Vujacic – È nato a Maribor, in Slovenia, l’8 marzo 1984. La sua carriera è legata a doppio filo all’Italia perché, all’età di 17 anni, è arrivato nel settore giovanile della Snaidero Udine, con cui ha mosso i suoi primi passi nel basket professionistico (ha debuttato in Serie A il 10 novembre 2001). Il potenziale messo in mostra in Friuli (14.8 punti a partita a 19 anni nella stagione 2003/2004) ha portato lo sloveno all’attenzione delle squadre NBA: è stato scelto dai Los Angeles Lakers nel Draft 2004.
È rimasto in gialloviola per sei stagioni, vincendo i due titoli NBA del 2009 e del 2010. Dopo un anno con i New Jersey Nets ha incominciato a fare avanti e indietro tra il Vecchio e il Nuovo Continente: ha vestito le maglie di Efes, Los Angeles Clippers, Reyer Venezia, LaboralKutxa, Büyük?ehir e New York Knicks, prima di approdare a Torino. Può vantare 581 gare disputate in regular season in NBA (15.3 minuti e 5.3 punti di media) e 65 nei Playoffs. È un attaccante completo, che si distingue per la qualità delle letture e per un micidiale tiro da tre punti.
Filippo Antonelli