Compie oggi 70 anni un grande del calcio italiano che ha lasciato un ricordo indelebile anche a Varese. Si tratta di Pietro Anastasi, catanese di nascita e varesino d’adozione. E’ proprio qui, nella Città Giardino, che si è messo in evidenza per due stagioni dal 1966 al 1968 (66 presenze e 17 gol in biancorosso) prima di spiccare il volo verso la Juventus e poi l’Inter.

A portare Anastasi sotto l’ombra del Sacro Monte è stato un curioso episodio e una coincidenza fortunata, come lui stesso ha raccontato in un’intervista: “Alfredo Casati, il Direttore Sportivo varesino di allora, era al “Cibali” per assistere a Catania-Varese. Doveva ripartire con la squadra, ma lasciò il posto in aereo a una donna incinta. Il rinvio del volo di ritorno gli consentì di seguire il giorno dopo, sempre al Cibali, Massiminiana-Paternò. Anche se finì 0-0, mi vide tra le fila della Massiminiana e prese nota. Ero felice perché andavo in B a diciotto anni, avrei avuto una bella vetrina e qualche soldo in più. Ma avevo paura, perché andavo lontano per un’avventura che avrebbe potuto finire subito“.

La sua esperienza a Varese fu fortunata e, tra i tanti gol rimasti nel cuore ai biancorossi, ci sono in particolare i tre rifilati alla Juventus in quel roboante 5-0 del Varese sui bianconeri datato 4 febbraio 1968 che abbiamo celebrato poco più di due mesi fa con il video storico che trovate qui sotto. “Fare tre reti alla Juve non capita tutti i giorni – spiegò Anastasi -. E’ stata una giornata memorabile per tutti, un avvenimento che rimane negli annali del Varese Calcio“.

Anastasi ha nel cuore Varese e, viceversa, Varese ha amato e ama ancora “Pietruzzo”, come dimostra il murales a lui dedicato sul muro di cinta dello stadio “Franco Ossola” (in foto).
Tanti auguri ad un simbolo biancorosso.

Laura Paganini