Dopo settimane di interessamenti, contatti, trattative e suggestioni, di colpo si è chiuso ogni discorso relativo alla composizione delle panchine della prossima Serie A. Tutte le squadre che erano ancora senza coach hanno trovato il giusto profilo sul finire della scorsa settimana e ora possono anch’esse concentrarsi sul definire i roster con cui affronteranno la prossima stagione.

Il colpo più sensazionale l’ha piazzato Torino, che ha portato in Italia un’autentica leggenda come Larry Brown: è l’unico coach nella storia ad aver vinto un titolo sia in NCAA sia in NBA e anche l’unico ad aver portato ai Playoffs NBA otto diverse franchigie. Avellino, invece, tramontata l’ipotesi Banchi, ha virato su Nenad Vucinic, che in passato ha allenato Forlì e la nazionale neozelandese.

Ramondino (allenatore di quella Casale sconfitta nella finale Playoff di Legadue) sembrava il favorito per la panchina di Pistoia, ma i toscani hanno alla fine scelto il livornese Alessandro Ramagli. Sorpresa – pur trattandosi di un nome di alto profilo – per la Virtus: dopo aver sondato (senza esito positivo o con tempi di attesa giudicati troppo lunghi) Banchi, Djordjevic, Trinchieri, Scariolo e Buscaglia, alla fine le Vu Nere hanno optato per Pino Sacripanti, che giunge così a quota cinque squadre allenate in Serie A.

Buscaglia piaceva a tanti, forse a tutti, ma alla fine rimarrà a Trento: da un lato perché sicuramente crede ancora in un progetto che è valso due finali Scudetto consecutive, dall’altro perché né Virtus Bologna né Fiat Torino si sono dimostrate disposte ad aspettare la fine della serie con Milano per avere una risposta. La Dolomiti Energia non ha ovviamente ancora incominciato a muoversi sul mercato, ma è sicura di perdere Shavon Shields: la grande stagione del giovane esterno ha destato l’attenzione di franchigie NBA (Pelicans) e club di livello europeo (Bayern Monaco, Baskonia, Valencia e Bilbao).

La squadra che ha già preso maggiormente forma – pur non essendosi ancora particolarmente mossa sul fronte italiani – è Cantù: sono già stati ufficializzati Ike Udanoh, Omar Calhoun, Shaheed Davis e Frank Gaines, oltre a coach Pashutin. Davis proviene dal campionato ucraino, Calhoun ha invece giocato in Finlandia dopo un’ottima carriera (con tanto di titolo nel 2014) in NCAA a UConn. Gli altri due sono volti già noti in Italia: Udanoh con le maglie di Forlì e Ferrara, Gaines per una leggendaria (in negativo) stagione tra Caserta e Pesaro con zero vittorie in quindici partite disputate (39/123 dal campo, 23.7% dall’arco).

Anche Sassari ha piazzato i primi colpi stranieri: Jaime Smith da Cantù e Terran Petteway, allenato da Esposito a Pistoia due anni fa. In settimana dovrebbero arrivare Stefano Gentile e il 18enne Ousmane Diop. Venezia è vicina a strappare Deron Washington a Torino, mentre nella corsa a Joe Ragland (in alternativa la Reyer valuta Trevor Lacey, Matt Janning e Jason Rich) si è inserita anche la Virtus: ai bianconeri, oltre al play-guardia, piacciono anche profili di primissimo piano come il centro Reynolds (ex Reggio, ora al Barcellona), Hrvoje Peric, Awudu Abass e Diego Flaccadori.

Il solito sfarzoso mercato di Milano (in entrata Nedovic, Della Valle, Burns e Mike James; anche Brooks, ma solo se otterrà il passaporto italiano) potrebbe liberare giocatori come Abass, Cusin (su di lui Brescia e Torino) e Pascolo (ritorno a Trento?); ancora in dubbio la posizione di Goudelock, eroe della finale. Tra gli italiani, dovrebbero aver trovato nuova casa Mazzola e Giuri (Venezia) e forse anche Zerini, vicinissimo a Brescia anche se Avellino sta ancora provando a convincerlo a rimanere. Clamoroso a Pesaro: la stella Rotnei Clarke, che aveva inizialmente dato l’ok per il rinnovo, ha comunicato alla società di aver cambiato agente e idea.

Filippo Antonelli