Quando parli di Varese, quando parli di pallacanestro, non puoi non riferirti a Bob Morse. Una vera e propria leggenda del basket biancorosso che ancora una volta ha dimostrato quanto sia forte il suo attaccamento alla città e alla Pallacanestro Varese. Ieri sera infatti, in un gremitissimo Salone Estense in Comune a Varese, ancora una volta l’ala di Filadelfia ha aperto il suo cuore, con racconti e aneddoti di quegli anni super e della sua vita al termine dei successi cestistici, in primis la carriera da professore di italiano all’università. L’occasione la serata organizzata da Il Basket Siamo Noi dal titolo: “Il mito e l’uomo, una serata speciale con Bob Morse nella sua Varese” condotta dai giornalisti Benedetta Lodolini e Fabio Gandini, rispettivamente vice presidente e consigliere del trust biancorosso.

E non ci si stanca mai di ascoltarlo, di imparare, perché ogni volta è una lezione di vita e di serietà. Intervistato da Flavio Vanetti del Corriere della Sera, Bob ha toccato diversi argomenti ma non ha mai dimenticato di rimarcare quanto fosse legato ai suoi compagni di squadra, senza di loro probabilmente Bob Morse non sarebbe diventato quello che è diventato. Una serata dalle mille emozioni, vedere ancora una volta seduti fianco a fianco Dino Meneghin, Aldo Ossola, Massimo Lucarelli, Marino Zanatta e coloro i quali hanno onorato Varese con la maglia della grande Ignis non ha prezzo e soprattutto non ha tempo.

Benedetta Lodolini