Svanita a Seregno la speranza di raggiungere la salvezza diretta, il Varese ha assoluto bisogno di punti per lasciare il terzultimo posto e giocare i playout in una posizione di vantaggio. Sulla carta tre punti dovrebbe ottenerli nell’incontro con il Castellazzo Bormida, ultimo in classifica e matematicamente retrocesso in Eccellenza dalla 34ma giornata, atteso al “Franco Ossola” per la prima volta nella storia. Il primo confronto in assoluto invece ebbe luogo il 3 dicembre scorso allo stadio comunale “Stefano Angeleri” e non fu una partita qualsiasi perché fu la prima dopo le dimissioni di Salvatore Iacolino e quindi la prima con Paolo Tresoldi in panchina. I biancorossi vinsero per 2-0 e fu l’ultimo successo in trasferta prima della “manita” inflitta al Pavia. In vantaggio già al 6’ grazie a un’autorete del difensore biancoverde Camussi, autore di un’involontaria palombella nella propria porta su cross di Arca, nel tentativo di contrastare Rolando, il Varese raddoppiò al 36’ della ripresa con Ferri, pronto al tap-in su una punizione di Monacizzo spizzata da Palazzolo, il quale aveva colpito il palo da due passi al 16’ del primo tempo. Una rete di Lercara era stata annullata al 37’ per la posizione di fuorigioco dell’attaccante biancorosso. Non finì la partita Andrea Repossi, espulso per proteste. Fu un successo meritato che scatenò la contestazione dei tifosi locali i quali lasciarono in anticipo il Comunale di Castellazzo Bormida, dopo che un lancio di fumogeni aveva provocato la momentanea sospensione dell’incontro. Al “Franco Ossola” con i biancoblù piemontesi sarà in campo il loro capocannoniere, l’ex biancorosso Giacomo Innocenti. Giunto a Masnago dal Seregno nel mercato invernale della scorsa stagione, l’attaccante (ala sinistra ma anche seconda punta) nato a La Spezia fu impiegato in dodici occasioni nel girone di ritorno ma andò a segno solo due volte. Sulla panchina degli ospiti siederà ancora Alberto Merlo, l’artefice della prima promozione in serie D del Castellazzo, nonostante le sue scelte tecniche siano state contestate, anche duramente, in più occasioni dal presidente Cosimo Curino.

f.b.
(foto di Ezio Macchi)