Un’altra giornata senza scossoni, ma qualcosa attorno al Varese si muove. Stamattina Sauro Catellani, che da dicembre riveste la carica di presidente del Varese Calcio, ha incontrato il sindaco Davide Galimberti e il vicesindaco Daniele Zanzi a Palazzo Estense. L’amministrazione comunale, chiamata in causa dall’amministratore unico Paolo Basile, è scesa in campo con l’incarico di scrivere il futuro del club, fortemente indebitato. Anche nel colloquio di oggi però non sono state prese decisioni nette, ma sarebbero in programma nuovi incontri.
Catellani si sarebbe detto pronto ad ereditare il Varese grazie al sostegno dell’imprenditore da lui individuato che però necessita delle garanzie. La situazione resta ingarbugliata, c’è poca chiarezza e chi vorrebbe arrivare vuole evitare trucchi o sorprese sgradite in futuro. Del Varese, insomma, non ci si fida più molto considerando che è fallito nel 2004, poi nel 2015 e che nel giro di due anni ha già accumulato un debito di 600mila euro tra fornitori, dipendenti, squadre e tasse non versate. Basile dunque è chiamato a dare delle garanzie e ad uscire allo scoperto.
Intanto il Comune pensa allo stadio. A fronte della candidatura per ospitare la Fase Finale del Campionato Primavera, i tecnici hanno effettuato un sopralluogo al “Franco Ossola” per valutare in generale le condizioni dell’impianto, ma in particolar modo l’impianto di illuminazione. Essendo le sfide in notturna, bisognerà intervenire sostituendo qualche faretto dei riflettori. Ovvio che la situazione del Varese Calcio non aiuta a far bella figura.
In lizza c’è anche il “Renato Curi” di Perugia. La decisione della Lega di Serie A su dove disputare la competizione sarà presa a marzo.
Elisa Cascioli