Si è svolto ieri sera, in una affollata sala nel centro sportivo comunale di Morazzone, l’incontro tra la Delegazione di Varese e i rappresentanti delle associazioni sportive, per affrontare aspetti organizzativi e regolamentari legati alla seconda parte della stagione per le categorie dell’attività di base, dai Piccoli Amici agli Esordienti e, a seguire, le categorie del settore agonistico.

Il delegato Alessio Milani ha condotto la prima parte della serata esponendo ai presenti la suddivisione delle fasce di età per ogni categoria e le modalità di svolgimento degli impegni agonistici. Per la categoria dei Piccoli Amici, quella riguardante bambini nati nelle annate 2011 e 2012 e i 2013 che hanno compiuto il 5° anno di età, è prevista la formazione di raggruppamenti di società che, a turno, ospiteranno nelle proprie strutture le altre formazioni per dare vita a incontri giocati nella modalità 3 contro 3, affiancati da giochi di abilità a carattere ludico.
Stessa formula prevista per la categoria dei Primi calci, con la differenza che gli incontri si disputeranno nella modalità di gioco 5 contro 5. Per le categoria Pulcini ed Esordienti, dopo la pubblicazione dei gironi nel Comunicato Ufficiale n. 23, è stato confermato l’inizio del campionato in data 24 febbraio. Vi saranno  campionati per le annate pure, ossia formazioni composte da bambini nati in un’unica annata, con l’eventuale presenza di 3 bambini sotto età, e le formazioni miste, con la presenza di entrambe le fasce di età previste per la categoria. Per gli Esordienti è stato confermato che, in deroga e solo per questa stagione, verrà giocato, insieme alla formula 9 contro 9, che rimane la strada scelta a livello federale per le prossime stagioni, il campionato anche nella modalità 11 contro 11.

La seconda parte della serata ha toccato l’organizzazione dei campionati provinciali delle categorie del settore agonistico Giovanissimi e Allievi. Il presidente della Delegazione, Alessio De Carli, ha motivato ai presenti la scelta di far disputare delle gare play-off per la categoria Allievi fascia A, atleti nati nel 2001, con il solo fine di dare maggiore occasione di gioco ai ragazzi, precisando, come tale titolo non conceda diritto di accedere al livello regionale. Perplessità sono state sollevate dagli addetti ai lavori sulla formula, che prevede il coinvolgimento di 5 formazioni del girone A, quello composto dal maggior numero di squadre, e la sola vincitrice del girone B, come presentato nel Comunicato Ufficiale n. 23. De Carli ha spiegato ai presenti che tale assetto è stato preso per far collimare i calendari. A tale proposito l’assemblea ha espresso un parere orientativo che indica la disputa di una sola partita di finale tra le due vincitrici del loro girone. Vedremo quale decisione prenderà la Delegazione in merito.

A margine e a inframezzare gli interventi del presidente, Alessio De Carli, e del delegato, Alessio Milani, le domande e richieste dei presenti. Si sono alternati quesiti e interventi di carattere chiarificatore in merito ad aspetti regolamentari, richieste di maggiore controllo sul rispetto dei regolamenti e proposte migliorative. A sfondo della serata è emersa chiaramente l’attuale difficoltà che coinvolge l’intero movimento calcistico locale a emanciparsi, per quanto riguarda l’attività di base, dall’angusta cultura del risultato. Tutto ciò nonostante una regolamentazione tesa a favorire lo sviluppo di percorso del giovane atleta nel settore giovanile. Il quadro dipinto dagli interventi e risposte degli stessi delegati ha restituito una situazione nella quale, purtroppo, risulta ancora preponderante, da parte degli addetti ai lavori, che nelle more del regolamento o in contravvenzione allo stesso, una modalità di agire orientata a ottenere la vittoria. Ricerca del risultato che, spesso, va a discapito del percorso di crescita dei giovani calciatori. Il circolo vizioso della cultura del risultato assume i caratteri sociologici quando si allarga lo sguardo sul  riflesso e la spendibilità verso l’esterno, ossia i genitori dei bambini. Genitori che, troppo spesso, magari anche in buona fede, tendono a valutare l’operato di una società sportiva in base al risultato e quindi a dare forza e riconoscimento – iscrizioni  ?- a una determinata condotta. La speranza è che gli appelli al buon senso e il continuo lavorio di affinamento e miglioramento della regolamentazione dell’attività possa contribuire all’intero movimento calcistico e ai propri afferenti – genitori – di elevare gradualmente il proprio minimo comune denominatore senza rimanere ancorato al solo risultato numerico.

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