È il terzo miglior marcatore varesino con 7 punti (4 gol e 3 assist) nelle prime sette partite della stagione e si è laureato da poco in Ingegneria della Prevenzione e della Sicurezza nell’Industria di Processo: si tratta di Andrea Vanetti, uno dei nuovi arrivati in giallonero, ma Mastino fin da quando, bambino di soli 6 anni, è entrato per la prima volta al PalAlbani.

Che cosa ti è rimasto della tua “prima volta” da Mastino?
“Se nasci Mastino lo sei per sempre e sono molto felice di essere tornato ad indossare questa gloriosa maglia. Il mio primo allenatore è stato Nenad Ilic e con quella Under 8, in cui c’erano anche Andreoni di Francesco Borghi, ho vinto il mio primo torneo. Era il Trofeo Merzario e in quella finale contro Zurigo ho segnato due reti: ricordo ancora l’emozione che ho provato”.

Da più grande ti sei tolto altre soddisfazioni…
“Ho finito il settore giovanile nel Lugano e l’ultimo anno sono stato il capitano della mia squadra. Ho avuto il piacere di essere convocato con la prima squadra in Serie A nel derby vinto contro l’Ambrì alla Valascia e poi ho disputato varie annate con il Ceresio e con il Chiasso tra Prima e Seconda Lega. Ragioni di studio mi hanno portato al Milano Rossoblù e l’immagine che ho impressa nella memoria è il trionfo in Coppa Italia 2015/2016 a Gardena dove la mia rete del 4-3 è risultata decisiva. Una notte indimenticabile”.

Com’è stato il tuo nuovo impatto con Varese?
“Qui conosco tutti e mi sento a casa. Siamo un gruppo molto unito e ho cercato di portare esperienza e tranquillità. Durante il periodo di difficoltà e di quattro sconfitte di fila siamo rimasti compatti e abbiamo cercato di aiutarci l’un l’altro”.

Conosci benissimo il nuovo coach Massimo Da Rin, tuo allenatore negli anni del Milano Rossoblù. Qual è il suo modo di intendere l’hockey?
“Punta tantissimo sulla disciplina quanto a schemi e a comportamento. Ci ha già dato segnali forti in questo senso e vuole da noi concentrazione e grande impegno. Apprezzo molto le sue idee e anche come imposta le sue squadre, ossia in modo propositivo, volto all’attacco e al bel gioco. Sono sicuro che ci darà una grossa mano e con lui faremo passi avanti. Siamo una squadra tosta, il carattere non ci manca di certo e lui saprà indirizzare i nostri slanci nella direzione corretta”.

Domenica (ore 19.30) arriva l’Appiano campione in carica.
“I Pirati hanno perso qualche giocatore rispetto alla passata stagione, ma rimangono una formazione attrezzata e insidiosa. Noi siamo pronti a fare la nostra gara e non li temiamo”.

Laura Paganini