L’esordio è di quelli col “botto” per il nuovo Presidente del Cassano HC, Cristiano Braggion. Sabato infatti il suo Cassano ha ottenuto la vittoria storica contro i Campioni d’Italia del Bolzano, proprio al Palazzetto Tacca. E’ per lui un inizio da incorniciare e ricordare tutta la vita. Emozioni, commozione e soddisfazioni non sono mancate.

Il tuo esordio da Presidente passerà alla storia con la vittoria casalinga contro Bolzano.
“Sabato sera c’era proprio nell’aria la consapevolezza di poter portare a casa la partita, ho sentito che c’era fiducia, certezza di vincere. L’interpretazione della partita è stata perfetta. Bolzano non si è presentata con la sua solita formazione, ma, a quelli che sottolineano che mancavano due giocatori, rispondo che i giocatori del Bolzano in campo non erano proprio gli ultimi arrivati, vedi Moretti, Turkovic, Dapiran. Noi, come società, abbiamo fatto di tutto per contribuire: bellissimo il momento della presentazione, abbiamo fatto sentire la nostra presenza durante la gara e il tifo era forte. Grande soddisfazione, non sono mancati gli occhi lucidi. Chi ci ha dato più filo da torcere è stato un ex cassanese, Moretti, quale miglior soddisfazione!”

Quali sono le vostre prossime mosse? 
“Adesso dobbiamo confermare e mantenere questo stato mentale. L’aspetto psicologico è importante. La sfida consiste nel vincere tutte le partite successive. Al di là della singola gara, penso che la squadra sia come una scheggia impazzita nel campionato: un mix di giocatori giovani e talentuosi, altri con più esperienza e ne è venuta fuori una squadra che, più gioca insieme, più migliora. Il risultato è chiaramente discontinuo, ma è dovuto solo ad un approccio mentale altalenante”.

Un grande onore quello di diventare presidente, ma anche una grossa responsabilità. Quali sono le tue emozioni in questo momento?
“Mi fa piacere, non è una cosa successa dall’oggi al domani, ma è da tanto che collaboro con la società. Nonostante la cosa abbia preso forma nel tempo, ora che è accaduta davvero è un mix emozioni: soddisfazione e pensieri. E’ un aspetto formale, perché già si faceva molto, ora la responsabilità è formalizzata. Non mi sento diverso da prima. Avanti tutta!”.

Com’è maturata questa decisione all’interno della società?
“C’è stato da subito feeling con le persone che rappresentano le società, in primis con Petazzi e con l’ex presidente Mario Saporiti. La continuità è garantita. Il rapporto è maturato nel tempo e tra le persone presenti, si è optato per me. Se non ci fosse stata fiducia di Petazzi, Saporiti e Crestani, non sarebbe potuto avvenire questo passaggio”.

Sei tesserato nella pallamano Cassano dal 1982, avresti immaginato di diventarne, un giorno, il presidente?
“No, francamente no, per un mio approccio alla vita. So dove sono oggi e qualche anno fa non immaginavo di arrivare a tutto ciò, sia sul piano lavorativo, sia nell’evoluzione di questo rapporto. Sicuramente il pensiero di poter un giorno diventare il Presidente del Cassano era più un’idea degli ultimi anni, un pensiero recente. Negli ultimi 7 anni mi sono riavvicinato totalmente alla pallamano, grazie soprattutto a Massimiliano Battaglia che per me è un fratello. Ho un passato da giocatore di pallamano da giovanissimo, poi intorno ai 15 anni ho realizzato un record nazionale nel lancio del giavellotto e pensavo di continuare sulla via dell’atletica leggera, ma poi durante l’università ho lasciato e ho ripreso con la pallamano”.

Cosa pensi di poter dare alla pallamano Cassano in questa nuova veste? Quali sono i tuoi programmi per la società?
“Ho tante idee, tanti progetti, probabilmente ci vorrà il suo tempo. La Pallamano Cassano è un movimento grande, con grandi risultati nelle giovanili, due squadre in serie A. Sono tanti i giocatori del vivaio e il desiderio è quello di vederne sempre di più nella massima serie. Si parte da qui per sviluppare il movimento in termini di numero, di comunicazione e organizzazione. La società vede tante persone ma dal punto di vista decisionale c’è un solo punto di riferimento nella figura di Petazzi, invece, secondo me, sarebbe positivo riuscire a strutturare a livello organizzativo delle autonomie nei diversi reparti. Si crescerà nel tempo e quello che si è costruito fin qui è già qualcosa di eccezionale e straordinario. Altra cosa, come dice sempre Mario Saporiti, mi piacerebbe che il Palazzetto si riempisse di giovani, di appassionati e sono certo che anche questo avverrà. La pallamano sta risorgendo, complice la nuova dirigenza alla guida della Federazioni italiana, complici i buoni risultati della Nazionale e noi dalla nostra parte vogliamo dare il massimo contributo. Ringrazio Massimo Petazzi e Mario Saporiti perché hanno visto in me la possibilità di portare avanti questo movimento. Massimiliano Battaglia in primis perché sta facendo un lavoro incredibile e tante cose senza di lui non avrei potuto farle e Davide Cenci. Tutti i genitori che hanno dato una mano e ci sono indipendentemente da tutto. Spero con loro di costituire una squadra”.

Federica Scutellà