L’attività calcistica giovanile a Taino da qualche stagione è stata rilanciata da una nuova realtà associativa, l’Asd Taino, subentrata alla precedente nella gestione dell’impiantistica comunale. Ci guida alla conoscenza di questa nuova esperienza associazionistica il suo presidente, Radames Tirelli.
Partiamo come sempre dai numeri dei tesserati che, per quella che è una piccola realtà come quella di Taino, sono più che lusinghieri. Nell’attuale stagione sono 120 tra bambini e ragazzi a vestire la casacca amaranto, con gruppi squadra che partono dai Piccoli Amici, i bambini più piccoli, fino ai Giovanissimi, con l’annata 2003 e 2004.

L’attività a Taino viene svolta interamente nel centro sportivo “Bruschera” in una zona immersa nel verde, nel quale trovano spazio un campo a 11 in erba con tribuna coperta e una campo a 9 in terra. In mezzo ai due campi le strutture con gli spogliatoi e un’area bar. Proprio l’aspetto strutturale è stato una delle priorità della nuova presidenza: “Quando siamo subentrati alla precedente realtà associativa abbiamo ereditato delle strutture lasciate nel degrado e abbandono. Per questo abbiamo dovuto investire importanti risorse economiche sull’aspetto strutturale, quale premessa per poter ripartire. In particolare abbiamo dovuto rifare le tribune, togliendo la copertura in eternit. L’Amministrazione comunale ci ha dato la concessione delle strutture solamente fino al 2023 e questo ci ha bloccato nel portare avanti altri interventi di rinnovamento che, forzatamente, devono avere una prospettiva di maggior portata temporale”.

Radames Tirelli ci evidenzia la filosofia che innerva l’attività sportiva dell’Asd Taino e anche le difficoltà di carattere logistico che una realtà come quella che lui presiede deve affrontare: “Noi facciamo giocare tutti, non facciamo selezione dei bambini. Cerchiamo di offrire ai giovani e alle loro famiglie la possibilità di fare sport, nello specifico di giocare a calcio, in un ambiente sano, nel quale imparare a rispettare le regole, dove si pone cura e attenzione al percorso calcistico. Non nego che un centro come il nostro soffre la vicinanza con Sesto Calende e la Sestese, con la sua attrattività. Noi, però, mettiamo sul piatto la nostra esperienza, passione e competenza.
Aspetto della competenza che si esplicita principalmente nelle figure degli istruttori. A Taino osserva Radames Tirelli seguono alcuni criteri nel definire lo staff tecnico: “Nella nostre fila di istruttori abbiamo due tecnici diplomati Uefa B, ma in tutti, anche in quelli non diplomati, cerchiamo la competenza calcistica maturata con la propria esperienza di giocatori e allenatori e la passione vera per il gioco del calcio. A livello numerico, per seguire in modo adeguato i ragazzi, abbiamo adottato la proporzione di un istruttore ogni dieci atleti, per questo, oltre ai mister responsabili del gruppo squadra, ci sono anche dei collaboratori che li affiancano nell’attività”.

Una associazione sportiva, non fanno eccezione quelle di calcistiche, è espressione della propria comunità territoriale, e una nuova guida societaria non espressione del paese ha dovuto confrontarsi con questo importante aspetto dell’attività come ci racconta il suo presidente: “Il rapporto con la comunità e le persone di Taino inizialmente è stato di reciproco rispetto e osservazione, senza uno slancio partecipativo. I nostri  tesserati, però, sono quasi tutti di Taino e alla fine questo ha permesso l’instaurarsi di un mutuo riconoscimento con la formazione di un ambiente familiare. Tale aspetto si esplicita in tante piccole, ma preziose, forme di collaborazione che rendono possibile l’attività. Alle volte capita che tra noi della società e genitori che vengo a prendere i propri figli a fine allenamento si finisca per fare una cena imprevista e frugale, ma funzionale all’occasione”.

L’Asd Taino è attiva anche dal punto di vista delle iniziative in ambito giovanile: “Siamo una piccola realtà che, anche per mantenersi e far tornare i conti, organizza in primavera dei tornei giovanili, nei quali invitiamo le formazioni di pari età a quelle dei nostri ragazzi, e, nel periodo estivo, allestiamo un camp con il quale proponiamo ai giovani la possibilità di trascorre le giornate facendo sport e divertendosi sotto la guida di occhi adulti e responsabili”.

Marco Gasparotto