Federico Zazzi è arrivato al Varese tre anni fa per crescere e potersi consacrare nel mondo del pallone. Giocatore rivelazione del campionato di Eccellenza 2016/2017, lo scorso anno in Serie D ha dovuto fare i conti con un brutto infortunio al ginocchio.
In estate hai deciso di sposare di nuovo la causa biancorossa, le premesse c’erano tutte, ma le vicende fuori dal campo hanno condizionato il cammino della squadra…
«Siamo un po’ tutti rammaricati perché non ci aspettavamo certo una stagione simile. Lavorare e giocare in questa situazione non è il massimo. Siamo partiti per vincere e ci ritroviamo nei bassi fondi, ma non facciamo drammi, pensiamo a portare a termine la stagione, a vincere e salvarci».

Il tuo cammino è stato opposto a quello della squadra, meno protagonista a inizio stagione, fondamentale dalla fine del girone di ritorno in poi…
«L’infortunio dello scorso anno mi ha un po’ bloccato perché sono rientrato alla fine del campionato; riprendere poi dalla preparazione ha un po’ pesato sul mio rendimento. All’inizio ho fatto fatica, ma poi ho carburato e da quando è arrivato Tresoldi mi trovo meglio e sto bene».

Hai ricoperto più ruoli, mediano, esterno nel centrocampo a tre, ma anche in attacco…
«Il mio ruolo naturale è quello di mezzala, ma paradossalmente in quella posizione ho giocato solo una o due partite. Per me l’importante è scendere in campo e rendermi utile. Da puro esterno faccio più fatica, in mezzo mi trovo meglio, ma so adattarmi».

Quest’anno ti sei scoperto un vero assistman.
«Sì è vero, ne avrò fatti 6 o 7 a Nicolò (Palazzolo ndr) che a questo punto deve offrirmi qualcosa».

Tra voi due è nata una bella amicizia.
«Praticamente stiamo sempre assieme e sono contento dell’amicizia che è nata. Spero vada avanti nel tempo; mi trovo bene con tutti, siamo un gruppo e ci frequentiamo anche fuori dal campo soprattutto con Arca e Morao e anche con Filomeno».

A proposito di Filomeno, come mai avete avuto quel brutto screzio in campo a Pavia?
«Erano gli ultimi minuti e avevo giocato tutta la partita, mentre lui era entrato da poco ed era un po’ nervoso per essere rimasto in panchina, si aspettava di giocare. Mi ha chiesto palla in profondità, io ho sbagliato, mi ha spinto e l’ho spinto anche io. Ma già in spogliatoio ci siamo scusati a vicenda».

I litigi sembrano essere all’ordine del giorno, forse anche a causa della situazione in cui vi ritrovate?
«Sicuramente non c’è tranquillità fuori e inevitabilmente questo influisce un po’ sul’umore generale, ma gli screzi possono capitare in tutti gli ambienti».

Venendo al campo, domenica è arrivata la prima vittoria in casa nel girone di ritorno…
«Ci mancava da tanto ed è stato bello finalmente vincere davanti ai tifosi. Ci voleva sia per la classifica che per tutti noi».

Domenica prossima al “Franco Ossola” arriva il Chieri.
«Le ultime due saranno due finali. Gli avversari sono già certi dei playoff, ma comunque verranno da noi per giocarsela. Credo che ci giocheremo tutto all’ultima contro la Varesina».

In caso di playout quale squadra vorresti evitare assolutamente?
«Quella che ci ha messo più in difficoltà sia all’andata che al ritorno è stata sicuramente il Casale, credo sia questa quella da evitare. La Varesina ha avuto un andamento molto altalenante; idem per il Seregno, sono comunque tutte da temere».

Sguardo al futuro. Hai già pensato alla prossima stagione?
«Qualche contatto c’è stato, ma nulla di concreto. Lo scorso anno i problemi al ginocchio mi hanno penalizzato molto; spero di poter salire di categoria, staremo a vedere».

Elisa Cascioli