La Varesina ha chiuso il mercato con due botti uno dei quali si chiama Filippo Boni, il difensore varesino che è reduce da tra annate in Serie C, l’ultima con il Cuneo.
Rimasto svincolato, il classe 1995 che vive a Sant’Ambrogio, spiega perché ha scelto la Varesina.
«Purtroppo quest’anno in Serie B e in Serie C c’è stato un gran macello tra fallimenti, ripescaggi e non ripescaggi. La situazione ha allungato i tempi delle trattative, tante squadre hanno preferito aspettare e molti giocatori sono rimasti a piedi. Ho scelto di ripartire dalla Varesina perché è una società con un progetto importante e molto organizzata, quasi più di molte squadre professioniste dove sono stato. Qui si può far calcio seriamente anche se siamo in Eccellenza».
Ex SolbiaSommese, conosci bene l’ambiente.
«Conosco molto bene Spilli e l’ho sempre definito un maestro di calcio che merita più dell’Eccellenza. È molto preparato, è uno a cui piace insegnare il gioco del calcio. Lo considero un maestro».
Considerando i nomi in rosa e gli obiettivi, la partenza della squadra non è stata come ci si aspettava.
«Dal punto di vista dei risultati è vero, ma siamo fiduciosi perché abbiamo espresso un buon gioco. Il gruppo è nuovo, stiamo lavorando per sistemare alcune cose e trovare la nostra identità. Non appena saremo rodati sono sicuro diventeremo la squadra da battere».
Quali sono i tuoi obiettivi personali?
«Dare tutto per questa società, fare del mio meglio come ho sempre fatto».
Hai un curriculum importante. Cosa ti ha lasciato l’esperienza alla Primavera del Verona?
«È stata molto importante e ci sono arrivato avendo già esperienza in prima squadra. Ho avuto la fortuna di ritrovarmi nel calcio professionista, le soddisfazioni più grandi sono state indossare la fascia da capitano e giocarmi la finale del Torneo di Viareggio».
Descriviti come giocatore.
«Sono un difensore forte nel gioco aereo e nella marcatura dell’uomo. Ho grinta e applicazione, sono qui per dare una mano».
Il tuo gol più bello?
«Quello al quale sono più legato è il gol di Pistoia contro la Cremonese che poi vinse il campionato. È il mio gol tra i professionisti che ho segnato al mio rientro dopo sei mesi difficili in cui non avevo trovato spazio. Col cambio di allenatore mi hanno ridato fiducia e ho ricominciato così».
Venendo al campionato, la sensazione è che sia spaccato in due.
«In verità non ci credo tanto perché in questa categoria è difficile vincere contro chiunque e la sfida di Mariano lo dimostra. Abbiamo avuto l’80 per cento del possesso palla eppure hanno vinto gli altri; con le squadre arroccate dietro diventa molto difficile. È anche vero che ce ne sono tante costruite per vincere».
Chi temi di più?
«Non temo nessuno, però credo che il Legnano sia parecchio forte. Anche loro hanno puntato su un paio di ex giocatori della Serie C. Il professionismo sta morendo, così tanti ottimi giocatori si ritrovano a giocare in questi campionati e ovviamente alzano il livello competitivo».

Elisa Cascioli