Sulle dita delle sue mani porta l’anello Nba, il celebre ring vinto indossando la maglia degli Houston Rockets di Hakeem Olajuwon  nella stagione 1993-94.

Richard Petruska 2Proprio nell’estate successiva alla conquista del titolo, Richard Petruska scelse di riattraversare l’oceano Atlantico – lui che, nato in Slovacchia, aveva vissuto l’esperienza giovanile dell’università Usa dapprima a Loyola Marimount e quindi a UCLA – così da rispondere alla chiamata della Pallacanestro Varese.

Con coach Dodo Rusconi e affidandosi al talento sterminato di Arijan Komazec oltre che alla freschezza e alle eccellenti doti di giovani virgulti quali Andrea Meneghin e Paolo Conti, l’allora Cagiva era appena rientrata nel massimo campionato.

Dentro l’area colorata, serviva un lungo possente ma anche dai buoni movimenti. Chi meglio di Richard Petruska? Un centro allora venticinquenne che i cestofili conoscevano anche per una parte d’attore in “Blue Chips”, film dedicato al mondo della pallacanestro nei college statunitensi che ebbe un buon successo di pubblico sempre nel 1994.

Richard vestì la maglia biancorossa fino al 1998, lasciando un ottimo ricordo di sé come cestista e come persona: pur alle prese con qualche problema alla schiena che lo limitò in alcune di queste annate, fu uno dei protagonisti del ritorno della squadra, sempre con i Bulgheroni al vertice societario, tra le grandi del basket tricolore.

Sfiorò soltanto lo scudetto della stella, che giunse l’anno dopo la sua partenza, ma il suo fu un contributo importante alla crescita costante del gruppo.

pall va 97-98Così, nella tredicesima giornata del girone di ritorno del campionato 97/98, sul parquet di Treviso, fu decisivo nel successo esterno per 75 a 61 contro la Benetton. Quel giorno, Petruska vinse il confronto con uno dei migliori centri europei dell’epoca, Zeljko Rebraca, realizzando 18 punti con 9 rimbalzi e 5 palle recuperate, per un ottimo 27 di valutazione.

Oggi Richard insegna basket e vita ai giovani di una delle più prestigiose accademie cestistiche europee, nell’isola spagnola di Gran Canaria.

Varese però è sempre nel suo cuore, come in quello di Alexandra, la moglie che conobbe proprio durante quei giorni vissuti ai piedi del Sacro Monte.

Antonio Franzi