Una tappa d’altri tempi, una tappa da lasciare tutti a bocca aperta, una tappa da scrivere nella storia della corsa rosa. Bisogna solamente inchinarsi di fronte a Chris Froome, nella giornata della sua rinascita, nella vittoria più bella di sempre. Niente scienza, niente dati, niente watt. Solamente un lavoro di squadra perfetto, e l’attacco nel momento giusto. 80 km di fuga, 80 km fatti di pensieri, dall’indagine a suo carico, alle cadute nella prima parte del Giro, alle critiche; 80 km di riscatto personale. Quando Froome si presenta ad una corsa, deve vincerla. Non poteva più permettersi di attendere, di tornare a casa senza aver rischiato. Ed è stato premiato. Audacia, freddezza e liberazione. Tappa e maglia rosa alla vigilia della Susa-Cervinia, gli ultimi 214 km necessari per scrivere la storia del Giro. 40” di vantaggio su Tom Dumoulin da amministrare; poche, pochissime ore di attesa verso il traguardo di Roma, per sapere il nome dell’”imperatore” della 101^ edizione del Giro d’Italia.

CRONACA:
Penultima tappa di montagna, solo due giorni al traguardo finale nella città eterna. 186 km dalla magnifica Venaria Reale a Bardonecchia (Jafferau), per la 19° tappa del Giro 101. Dopo 15 km dalla partenza, iniziano i primi scatti in testa al gruppo, ma la vera fuga del giorno si forma dopo una cinquantina di chilometri con: Matteo Montaguti (AG2R La Mondiale), Luis Leon Sanchez (Team Astana), Davide Formolo (BORA-Hansgrohe), Carlos Betancur (Movistar Team), Sergio Henao (Team Sky) e Valerio Conti (UAE Emirates); seguiti successivamente da Laurens Ten Dam (Team Sunweb), Giovanni Visconti (Bahrain-Merida), Krists Neilands (Israel Cycling Academy) e David De La Cruz (Team Sky). Luis Leon Sanchez passa per primo sul GPM del Colle del Lys; e da dietro arrivano nel gruppo dei fuggitivi anche Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo), Darwin Atapuma (UAE Emirates), Mickael Cherel (AG2R La Mondiale), Antonio Pedrero (Movistar Team) e José Goncalves (Katusha-Alpecin). Il gruppo non è distante, ma continuano diversi scatti e controscatti, tra cui quello di Fausto Masnada (Androni-Sidermec) con Davide Villella (Team Astana), Giulio Ciccone (Bardiani CSF), Zdenek Stybar (Quick-Step Floors), Joe Dombrowski e Nathan Brown dell’Education First-Drapac, e Jarlinson Pantano (Trek-Segafredo). Da segnalare il ritiro, pressoché annunciato, di Fabio Aru dopo 40 km dalla partenza. Intanto il gruppo è guidato dalla Mitchelton-Scott della maglia rosa Simon Yates, e a 100 km da Bardonecchia, la fuga inizia a perdere e riprendere costantemente diversi corridori. Inizia la salita più dura del Giro 101, la Cima Coppi di questa edizione della corsa rosa: il Colle delle Finestre; e il Team Sky si pone in testa al gruppo. La fuga perde consistenza sotto il lavoro estenuante della squadra britannica, che mette in seria difficoltà anche la maglia rosa Simon Yates. Si staccano anche Miguel Angel Lopez e Domenico Pozzovivo; e a 80 km dal traguardo, scatta Chris Froome. Nessuno riesce a tenere il ritmo del quattro volte vincitore del Tour de France; che incrementa il suo vantaggio sulle strade sterrate del Colle delle Finestre, conquista la Cima Coppi, e se ne va da solo, tra due barriere di neve, verso una cavalcata silenziosa nel cuore delle Alpi. La situazione a 68 km da Bardonecchia vede il gruppo di Dumoulin a 1’27”, quello di Pozzovivo a 2’33”, e Simon Yates addirittura a 14’. Crollo clamoroso per la maglia rosa dopo tredici giorni di leadership. Froome conquista anche il GPM del Sestriere e continua ad incrementare il suo vantaggio su Dumoulin, oramai l’unico vero rivale in classifica generale. A 32 km dal traguardo, il capitano della Sky è maglia rosa virtuale, continua con la sua andatura, un po’ goffa, sgraziata, ma con quella sua ormai famosa “frullata” che fa sempre male. Dietro, Dumoulin si stacca costantemente da Richard Carapaz (Movistar Team), Thibaut Pinot (Groupama-FDJ) e Lopez, ma cerca in ogni modo di tenere il ritmo dei compagni, per non perdere tempo ulteriore da Froome, che oramai è involato verso la vittoria. Sul Jafferau, Chris fa l’impresa della vita: tappa e maglia rosa dopo ben 80 km di fuga solitaria su e giù dalle alpi italofrancesi. Staccato a 2’59” Carapaz, a 3’06” Pinot, Lopez a 3’11” e Dumoulin a 3’21”. Attualmente, Froome guida la classifica con 40” di vantaggio su Dumoulin e ben 4’17” su Pinot.

Domani (sabato), penultima tappa del Giro 101. La corsa verso la maglia rosa è tutta nelle mani della Susa-Cervinia (214 km). Nei 90 km finali, il gruppo dovrà affrontare un tris di ascese da brividi: Col Tzecore, Col St.Pantaléon e l’ascesa verso Cervinia, dura nei primi chilometri, più dolce sul finale. Da questo momento si saprà il nome del padrone del Giro d’Italia 2018: sarà doppietta per Dumoulin, o il sesto trionfo in una corsa a tappe per Froome?

 Lisa Guadagnini