Bloccato dalla neve che ha ricoperto il terreno dell’ “Attilio Bravi” domenica scorsa e costretto a rinviare l’incontro con l’Inveruno nella settimana precedente (poi recuperato ieri), il Bra mantiene la settima posizione in classifica con 44 punti, frutto di 12 vittorie e 8 pareggi a fronte di 9 sconfitte, l’ultima arrivata mercoledì per mano dell’Inveruno che lo ha raggiunto in graduatoria.

Partita con un buon passo, la squadra allenata da Fabrizio Daidola ha subìto una crisi (quattro sconfitte consecutive) dall’11^ giornata, una crisi aperta proprio dalla sconfitta casalinga con i biancorossi, gli unici a violare il campo braidese con l’Olginatese (3-0 alla 14^ giornata). Poi, il successo in trasferta a Como (1-0) nel 15° turno e una lunga striscia positiva nel girone di ritorno hanno rilanciato il Bra verso le parti alte della graduatoria. Sconfitti in casa tre volte, i giallorossi hanno ottenuto in trasferta quattro delle dodici vittorie (1-0 a Castellazzo, come detto 1-0 a Como, 3 a 1 a Sesto San Giovanni e a Seregno, 2-0 a Casale Monferrato). Delle 37 reti messe a segno, a fronte delle 31 subite, sedici sono state messe a segno in parti uguali da Nunzio Lazzaro e Marco Montante.

Il Bra ha solo un anno meno del Varese: fondata nel 1911 e rifondata di fatto nel 1924, la società giallorossa riuscì ad approdare in Prima Divisione (terzo livello) negli Anni Trenta ma la mancanza di risorse lo costrinse a un’autoretrocessione già nella stagione successiva; dopo una nuova breve avventura in serie C alla fine degli Anni Quaranta, il calcio braidese dovette attendere il nuovo millennio per centrale per la prima volta nella sua storia l’obbiettivo del calcio professionistico, ma l’avventura nella Seconda divisione della Lega Pro è durata una sola stagione, dopo la quale il Bra è rimasto in serie D.

f.b.