La giovane realtà del Cantellorasa, nata dalla fusione delle due realtà societarie nella stagione 2015-16, con la prima squadra impegnata nel campionato di Seconda categoria, sta rapidamente strutturando il proprio settore giovanile.

I numeri di questa stagione sono di 80 tesserati, con bambini che vanno dalle annate dei più piccini, 2011 e 2012, per la categoria Piccoli Amici, fino alla categoria Esordienti, con giovani atleti nati nelle annate 2005 e 2006. Gennaro Pagagna, Direttore sportivo del Settore giovanile, ci aiuta a interpretare i numeri del Cantellorasa: “Per noi questa stagione rappresenta l’anno di partenza del nostro settore giovanile. I numeri ci confortano, abbiamo avuto un ottimo riscontro di iscrizioni che ci ha permesso già in questa stagione di avere tutte le formazioni dell’attività di base. Non vogliamo fermarci”.

Gli obiettivi del prossimo futuro e di più lunga gittata hanno i tratti del realismo ed entusiasmo, tratti caratterizzanti l’attività della società del presidente Mimmo Sidoti, che guarda con ambizione alle prossime stagioni: “I nostri obiettivi sono quelli di strutturare un settore giovanile che possa crescere numericamente e ci possa permettere di avere tutta la filiera di squadre, compreso il settore agonistico. In un’ottica futura ci piacerebbe formare in casa dei ragazzi da poter inserire nella nostra Juniores e Prima squadra”.
Obiettivi e progetti del Cantellorasa poggiano su buone basi strutturali anch’esse coinvolte in una visione di miglioramento e crescita, come ci chiarisce Papagna: “Abbiamo una buona collaborazione con l’Amministrazione che ci ha dato in concessione le strutture di Cantello. Le nostra impiantistica si compone di un campo a 11 in erba con gli spogliatoi nella quale giocano tutte le nostre squadre. A fianco agli spogliatoi abbiamo creato una zona ristoro e ricreativa nella quale ospitiamo i nostri ragazzi e le famiglie ai margini degli impegni agonistici e nelle occasioni di ritrovo. Oltre al campo a 11 in erba, abbiamo un campo in sabbia a 9 e un campo a 5 in sintetico, con pista di atletica attorno che utilizziamo per gli allenamenti. In futuro, ma questo al momento è solo un desiderio, vorremmo cambiare il fondo del campo in sabbia con il sintetico. È un passo che prevede un importante impegno economico e per questo andrà ponderato attentamente. Attualmente, per la portata della nostra attività siamo ampiamente attrezzati”.

Organizzazione e progetti rispecchiamo la serietà di fondo lungo la quale il Cantellorasa ha intrapreso il proprio percorso di strutturazione del proprio settore giovanili. A figure come Gennaro Pagagna si affianca Ambrogio Brianza, Direttore generale del settore giovanile, e, insieme ai responsabili, gli istruttori, coloro che, in prima persona, con passione e dedizione seguono il percorso di crescita dei ragazzi. Come ci spiega Papagna, la scelta degli istruttori rientra in un profilo riconosciuto in questa stagione alla società dalla stessa Federazione: “In questa stagione siamo stati riconosciuti scuola calcio e questo ci impone di mantenere certi requisiti. Uno di questi riguarda  la scelta dei nostri istruttori, nei quali cerchiamo la competenza calcistica attestata dai diplomi della Figc, e le competenza in ambito motorio. Attualmente, oltre all’ex bandiera del Varese calcio, Gildo Salvadè, che cura l’attività con i bimbi della categoria Piccoli Amici, abbiamo un’ampia parte di istruttori diplomati Uefa B e un giovane laureando in Scienze motorie che segue trasversalmente le nostre squadre e ne cura gli aspetti di acquisizione degli schemi motori di base. Al fine di mantenere un rapporto numerico di un adulto ogni 10 atleti, agli allenatori affianchiamo dei collaboratori che operano sul campo”.

Tante iniziative e novità dentro una precisa filosofia di operare: “Abbiamo in mente di vincere, ma vogliamo creare un ambiente sereno nel quale i bambini possano crescere e acquisire un’educazione sportiva fatta di rispetto delle regole, lealtà e impegno”. In quest’ottica rientra anche il rapporto con la componente genitoriale che, sempre Papagna, valuta positivamente: “Finora con i genitori dei nostri bambini abbiamo un ottimo rapporto. La nostra sede nel pomeriggio è sempre aperta e con qualcuno dei responsabili disponibile all’ascolto. A ogni modo, il primo interfaccia per i genitori sono gli istruttori, figure come la mia e di altri dirigenti intervengono se del caso, ma finora non ce n’è stato bisogno. Anzi, devo dire che abbiamo un positivo riscontro in termini di interesse alla nostra attività e di partecipazione anche con forme di collaborazione volontaria”.

Marco Gasparotto