CECCO: Beppe, sai che dovrei rovesciarti addosso ogni tipo di contumelia ma…
BEPPE: ma… preferisci lasciar perdere.
CECCO. Infatti. E non ti chiedo neppure che cosa ha provocato questa tua lunga latitanza.
BEPPE: è presto detto: un po’ di pigrizia, le feste, l’influenza…
CECCO: va beh, va beh… Dai, cominciamo, perchè di cose ne sono successe in questi due mesi e mezzo…
BEPPE: mica vorrai fare la cronistoria, non ce la caveremmo più… Da dove cominciamo?
CECCO: io sono più incuriosito dalla Openjobmetis che si ritrova all’ultimo posto in classifica in attesa di tre partite quasi proibite…
BEPPE: io direi proibite, senza quasi… Eh beh, le nozze con i fichi secchi (in qualche caso addirittura ammuffiti, con tutto il rispetto) sono sempre complicate e quasi mai soddisfano sposi e commensali. La verità è che la squadra non è all’altezza delle aspettative, anche se non è la più scarsa in assoluto (ma, secondo me, è anche impossibile stabilire chi lo sia tra le quattro o cinque squadre che sono adesso sul fondo della classifica). Poi la Openjobmetis è stata anche sfigata, perchè ha perso tante partite o al supplementare o nelle battute finali; anche se questo è uno dei classici sintomi dell’essere scarsa…
CECCO: sono stati anche commessi degli errori. Guarda, ho qui le frasi che avevi pronunciato ad agosto a proposito di Hollis: “Quando l’ho visto giocare con Brescia (é successo tre o quattro volte, dal vivo e in tv), ho sempre pensato che si tratta del tipo di giocatore che non vorrei mai vedere nella squadra per cui tifo. Spero naturalmente che mi faccia cambiare idea… Forse sono stato troppo cattivo… Ma certo, qualche numero Hollis ce l’ha, però se sommi attacco e difesa tra lui ed Eyenga, tanto per dirne uno a caso, c’è una bella differenza e non a suo favore. Almeno, questo è il mio parere…”. Beh, direi che alla fine hai avuto ragione da vendere…
BEPPE: come sempre… Scherzo, naturalmente. Ma non ci voleva molto a dire quelle cose su Hollis. Però…
CECCO: però?
BEPPE: allora, le colpe sono di chi lo ha scelto, quindi suppongo sia stato Coldebella. Però Caja ha avallato la scelta e non mi si venga a dire che l’allenatore allena la squadra che gli si mette a disposizione: se Caja non avesse condiviso la scelta di Hollis, si sarebbe opposto, a costo anche di litigare. E poi Caja ha una doppia colpa…
CECCO: però…
BEPPE: sì, ha immediatamente accantonato Hollis, senza dargli la possibilità di esprimersi a dovere. Basta vedere i minuti che lo ha fatto giocare. Poi Caja dirà che in allenamento Hollis batteva la fiacca, in realtà è il classico cane che morde la coda: tu ti alleni male e io ti faccio giocare poco. E se fosse il contrario, cioè io ti faccio giocare poco e tu ti alleni male?
CECCO: in ogni caso, Hollis ingiustificabile…
BEPPE: assolutamente sì. Però lo si conosceva piuttosto bene, dunque ti rimando alle mie parole di agosto.
CECCO: e Vene?
BEPPE: mah, speriamo che la toppa non sia peggio del buco… Vedremo, i numeri saranno lì belli chiari, dalle prime due partite direi che Vene non è giudicabile, tanto più che viene da una lunga sosta per infortunio, sette o otto mesi.
CECCO: aspettiamo il sostituto di Waller (altra sfiga averlo perso…). Tu che cosa faresti?
BEPPE: io punterei su un play-guardia più che su una guardia-play.
CECCO: anche a costo di sacrificare Tambone?
BEPPE: Tambone avrebbe comunque i suoi spazi, ma qui si tratta di salvare la pelle, perché sappiamo benissimo che andare in A2 sarebbe una tragedia sportiva. E per evitare la retrocessione ci vuole un playmaker concreto, di spessore e di personalità.
CECCO: la cosa strana è avere in questi anni “bucato” la scelta di tanti giocatori nei ruoli, appunto quelli di playmaker e di guardia, che dovrebbero essere i più facili da trovare…
BEPPE: sono d’accordo, anche se qualcuno mica male, dopo Mike Green, lo si è visto. Dico Chris Wright e Dominique Johnson, ad esempio. Certo che i “buchi” sono stati tanti ed è strano che a “bucare” siano stati giocatori già collaudati e quindi d’esperienza, come Wayns e Wells, tanto per fare due esempi.
CECCO: ci salviamo?
BEPPE: lo voglio ben sperare! Però ti dico che ho scarsissima fiducia in Caja. Quando ha cominciato la stagione, ha spesso e volentieri fallito e ti dico anche che è il prototipo del vecchio allenatore.
CECCO: in che senso?
BEPPE: se tu noti, tutti i “nuovi” allenatori, e alludo a quelli bravi, hanno un dialogo fitto e serrato con i loro assistenti. Parlo di Diana, di Buscaglia, di Menetti, di De Raffaele, tutta gente che è o è stata in alta classifica e che ha quindi dimostrato di valere. Caja gli assistenti non li “caga” manco di striscio, solo Bulleri sgomita un pochino e s’azzarda a dirgli qualcosa giusto perhé è Bulleri e qualcosa nel basket ha combinato. Parlo della partita giocata ma anche degli allenamenti, mentre non so, perché non sono in spogliatoio, se gli aiutanti danno una mano a Caja nella preparazione a tavolino della partita. Però credo valga il concetto base secondo il quale quattro o sei occhi vedono meglio di due, per cui…
CECCO: nella NBA è da una vita che gli assistenti… assistono l’head coach.
BEPPE: infatti. Io dagli Stati Uniti, dove c’è la pena di morte e dove l’assistenza sanitaria è al minimo e quel minimo vorrebbero anche toglierlo, sono propenso a “importare” il meno possibile. Però la NBA fa scuola e anche nel rapporto coach-assistenti può insegnare molto. Però mi rendo anche conto che Caja sia della vecchia scuola e non si può pretendere che cambi modo di operare dopo cent’anni in cui ha lavorato così…
CECCO: solo una parola su Torino, Banchi e Recalcati…
BEPPE: bisognerebbe conoscere bene la situazione che si era creata e i Forni, padre e figlio (rispettivamente presidente e vicepresidente operativo). A volte, quando operano insieme padre e figlio, succedono dei disastri, o perché litigano o perché si spalleggiano a vicenda anche nelle decisioni sbagliate. In generale, ho grande rispetto per chi si dimette, perché oggi è cosa davvero rara, quindi giù il cappello di fronte a Luca Banchi. Quanto a Recalcati, mi dissocio da quanti dicono che dovrebbe andare in pensione: è vero, ha quasi 73 anni, ma se se la sente ancora… Però credo che difficilmente ripeterà ciò che di buono ha fatto Banchi: 20 punti in 15 partite non sono poca cosa, lo vedremo a fine campionato…
CECCO: siamo andati lunghi… Che mi dici del Varese?
BEPPE: sai che la vedo grigia? Io credevo che con l’arrivo di Catellani padre e figlio la questione fosse finalmente risolta e invece non è affatto così.
CECCO: ah no?
BEPPE: eh no! A me sembrava, da ciò che avevo letto, che i Catellani si sarebbero accollati gli oneri dal momento del loro ingresso in società, invece pare che pretendano (giustamente, è il caso di dire) che, prima di firmare il trasferimento delle quote, la vecchia proprietà sani la situazione debitoria, che non deve essere pari al costo di una gazzosa e di una aranciata.
CECCO: pretesa legittima…
BEPPE: direi proprio di sì. Tra l’altro, attraverso un mio amico, che è molto amico di un loro amico (è tutto chiaro?), ho saputo che questi Catellani, benché gente di calcio, sono persone correttissime e perbene e assolutamente intenzionate e portare avanti il discorso qui a Varese. Anche se…
CECCO: ahia, anche se che cosa?
BEPPE: anche se hanno scoperto che qui i costi sono notevolmente più alti di quanto ipotizzavano, per una serie di ragioni legate anche alle strutture, in particolare allo stadio. Però, come ti ho detto prima, tutto il discorso ruota attorno alla possibilità venga chiuso il cerchio relativo al pregresso. E non sarà facile…
CECCO: tra l’altro la squadra è in grande sofferenza, anche il Casale ha vinto a Masnago…
BEPPE: eh sì, la squadra è praticamente nuovissima, senza più i suoi migliori giocatori e con tanti giovanissimi che difettano di esperienza. Se dovesse capitare di finire ai playout, credo che ci dovremmo aspettare il peggio…
CECCO: addirittura?
BEPPE: io la vedo così. Auguriamoci che tutto proceda per il meglio, sia a livello societario sia sul campo, così da salvare la pelle senza troppi danni ed essere nelle condizioni di ripartire all’inizio della prossima stagione.
CECCO: è l’augurio di tutti, un augurio che estendiamo anche alla Openjobmetis, perchè ci sono molte similitudini tra le due situazioni…
BEPPE: non moltissime ma, è vero, qualcuna c’è: squadra scarsa tecnicamente e mancanza di quattrini…
CECCO: io mi auguro anche di non dovere attendere ancora più di due mesi prima di sentirti la prossima volta…
BEPPE: lo prometto, questa volta ti stupirò!
CECCO: alla prossima, allora!
BEPPE: certo, alla prossima… molto prossima!

Cecco&Beppe