La crisi del mondo dell’ippica non è una novità, ma attualmente è a serio rischio anche l’attività di quella varesina e Guido Borghi denuncia l’ultima problematica.  Mentre si attende la risposta del Ministero per programmare il periodo di corse autunno-inverno, stamattina il patron della Società Varesina Incremento Corse Cavalli ha incontrato il sindaco Davide Galimberti a Palazzo Estense per spiegare la situazione.

Il problema è l’impianto di Varese è passato da struttura istituzionale a commerciale, “secondo una misurazione sbagliata” precisa Borghi, e questo ha comportato un taglio di ben 9 corse. Una mazzata terribile dal punti di vista economico.

BORGHI GALIMBERTI155“La nostra struttura merita una valutazione migliore nella classificazione degli ippodromi e stiamo battagliando da mesi. Per le scommesse, il nostro impianto è a livello nazionale strategico. Ci hanno imputato la mancanza della larghezza della pista nelle diritture, ma la misurazione è stata effettuata 7 anni fa e non c’era la larghezza minima di 20 metri perché avevamo spostato lo steccato. Adesso la larghezza è di 20,5 metri e lo stiamo comunicando da mesi invano. Varese ha un ippdoromo che produce, il giro di affari è rilevante e quando un ippodromo produce, non bisogna penalizzarlo. Parliamo di corse che rendono 120mila euro al mese e sono il pane per 200 cavalli. Siamo in difficoltà e le corse per noi sono un guadagno. Abbiamo chiesto di correre il sabato, in concomitanza solo con Siracusa, nel caso di risposta positiva, in 10-12 giorni sarebbe possibile correre. Già lunedì potrebbe arrivare la risposta”.

“Un incontro voluto proprio perché vogliamo capire meglio la situazione delle Bettole – ha spiegato il sindaco -, una struttura che ad oggi è ancora una delle più importanti in Italia. Siamo sensibili sul tema in quanto l’impianto è comunali ed è un punto di ritrovo per la città”.

e.c.
(foto di Angelo Puricelli, Agenzia Blitz)